Veronesi licenziato dal Festival Puccini: Comunisti degni di Pol Pot – SDI Online
Maestro Alberto Veronesi licenziato dal Festival Puccini dopo il caso della Bohème eseguita con la benda
Il famoso maestro Alberto Veronesi è stato licenziato dal Festival Puccini dopo il controverso caso legato alla sua esecuzione de La Bohème con l’uso di una benda. Questo significa che non potrà più dirigere al festival e non sarà presente sul podio per le rimanenti tre repliche dell’opera.
Veronesi, nel difendersi, ha accusato il Presidente del Festival Puccini di boicottare l’Inno a Roma e di favorire una regia politica di sinistra. Secondo il maestro, il Presidente del festival non avrebbe a cuore la celebrazione di Puccini, bensì la promozione della propria fede politica di sinistra.
Inoltre, Veronesi ha criticato il finanziamento dell’arte che viene utilizzato per fare propaganda politica di partito. Secondo lui, l’arte dovrebbe essere libera da influenze politiche e dovrebbe essere sostenuta per la sua intrinseca bellezza e valore culturale.
Il maestro ha affermato di essere stato licenziato perché ha cercato di difendere Puccini e si è dissociato dalla regia diversa da quella concordata. Ritiene che la sua esecuzione con la benda fosse fedele all’opera originale, mentre sostenitori del festival sostengono che l’opera eseguita da Beatrice Venezi sia autentica e non un riadattamento.
In questo contesto, il partito Fratelli d’Italia ha espresso solidarietà a Veronesi e ha criticato la cosiddetta “cancel culture”. Secondo il partito, la libertà di espressione deve essere garantita e il licenziamento del maestro rappresenta un attacco alla cultura e all’arte.
Infine, Veronesi ha lasciato intuire che questa non sarà l’ultima volta che sentiranno parlare di questo caso, lasciando aperta la possibilità di ulteriori sviluppi e controversie legate al licenziamento.