Tammy Abraham discute il segreto del successo di Jose Mourinho
Roma La superstar Tammy Abraham dice che vuole emulare il suo capo Jose Mourinho se mai andrà ad allenarsi, descrivendo il rispettato tattico portoghese come una “leggenda”.
L’attaccante è arrivato alla Roma dal Chelsea nell’estate del 2021 e fiorente in Italia sotto l’ex allenatore dei Blues, aiutando i giallorossi a vincere il titolo di Europa League della scorsa stagione e dando il via alla sua carriera calcistica in Inghilterra.
Parlando con Quattro Quattro Due A L’ultima versione è disponibile per l’acquistoAbraham ha evidenziato le qualità che secondo lui hanno reso Mourinho un tale successo.
“José è una leggenda”, esclama entusiasta Abraham. “Se voglio essere un allenatore dopo il calcio, voglio essere come lui. È solo la sua personalità e la sua energia; lo amo. È quello che chiamiamo un vero capo; è un leader. Quando parla, lo ascolti . Conosce la sua gestione come un uomo. È uno dei migliori giocatori al mondo in That. Sa come guidarti, come entrare davvero sotto la tua pelle. Anche se stai facendo un ottimo lavoro, lui sarà comunque cerca di farti fare di più. Non è mai soddisfatto. Vuole sempre il meglio per te.”
Abraham è andato sempre più rafforzandosi da quando è passato alla Serie A ed è chiaro che i metodi di Mourinho hanno giocato un ruolo enorme in questo.
Prima delle semifinali di campionato contro lesterIl 25enne ha ricordato: “Abbiamo giocato una partita di campionato e ho pensato che stavo facendo una grande partita!” Il giorno dopo, Jose mi chiamò nella sala riunioni. Abbiamo avuto il Leicester in circa due giorni, non avendo nemmeno il tempo di recuperare. Disse: “Tam, non penso che tu fossi abbastanza bravo”. Nella mia testa ero tipo “Hai appena giocato bene!”. “Penso che tu possa fare di più”, ha detto. Nessun problema.
“Quando parla, ascolto sempre e seguo i suoi consigli: sono un ragazzo grande, sono forte. Mi ha detto che non pensava che avessi segnato abbastanza gol con la testa, soprattutto dagli angoli. Quello che era pazzesco era che due giorni dopo contro il Leicester segnai un colpo di testa da calcio d’angolo! Ricordo che cercavo di capire come fosse riuscito a farmi fare una cosa del genere. Era una follia. Ne parlò per due giorni [before]E [then] Segno con la testa”.
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