Stellantis taglia altri 1.087 posti: ancora uscite incentivate dagli stabilimenti italiani, ma Fiom non firma l’accordo
La multinazionale Stellantis ha annunciato oggi 1.087 nuovi tagli al personale in diversi stabilimenti in Italia. Tra i principali centri di produzione coinvolti ci sono Mirafiori, Cassino, Pratola Serra, Melfi, Pomigliano d’Arco, Termoli, Cento e Verrone. L’accordo tra Stellantis e i sindacati prevede incentivi fino a 150.000 euro per i lavoratori che accettano le uscite volontarie. Tuttavia, la Fiom-Cgil si è rifiutata di sottoscrivere l’intesa, definendo il programma di uscite volontarie come un “piano per spegnere il lavoro”.
La Fiom denuncia la strategia di svuotamento degli stabilimenti da parte di Stellantis e chiede all premier Giorgia Meloni di intervenire. I rappresentanti sindacali hanno dichiarato di voler organizzare un incontro urgente a Palazzo Chigi con la Presidente del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis per salvare l’industria automobilistica in Italia.
La decisione di Stellantis di effettuare questi nuovi tagli al personale ha scatenato una forte reazione da parte dei lavoratori e dei sindacati, che temono un ulteriore indebolimento del settore automobilistico in Italia. La Fiom ha messo in guardia sul rischio di perdere competenze importanti e ha chiesto un piano industriale che garantisca il futuro dei siti produttivi nel lungo termine.
Mentre Stellantis cerca di ridurre i costi e aumentare la competitività, i sindacati sostengono che i lavoratori non dovrebbero pagare il prezzo di una gestione aziendale che mette a rischio migliaia di posti di lavoro. La situazione è in evoluzione e si spera che un dialogo costruttivo tra le parti possa portare a una soluzione che protegga i lavoratori e l’industria automobilistica italiana nel suo complesso.