SDI Online: Superbonus, le novità dal 2024: addio al 110% e restrizioni sulla rivendita immobiliare
Il Superbonus, l’agevolazione fiscale introdotta per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, verrà abolito a partire dal prossimo anno. Tuttavia, per i lavori avviati nel 2024 sarà ancora possibile accedere all’agevolazione, ma senza la possibilità di cedere il credito o beneficiare di uno sconto in fattura. Inoltre, l’aliquota ridotta sarà del 70%.
L’Ecobonus in condominio, invece, permette di ottenere il 75% di agevolazione sull’intero importo degli interventi nel corso di dieci anni, con meno vincoli. Questa modalità agevolativa risulta particolarmente conveniente per coloro che desiderano migliorare l’efficienza energetica dei condomini.
Tuttavia, l’entrata in vigore del Superbonus ha portato il Fisco a riclassificare gli edifici che ne hanno usufruito, con possibili conseguenze per i proprietari. Ad esempio, ci potrebbero essere variazioni nell’Isee e nell’imposta di registro.
Inoltre, se l’immobile oggetto dei lavori viene rivenduto entro dieci anni dalla fine degli interventi, si dovrà pagare l’imposta sul capital gain, sebbene vi siano delle eccezioni per le prime case, le successioni o donazioni e quando i lavori sono stati pagati direttamente.
L’imposta sul capital gain immobiliare, fissata al 26%, ha lo scopo di disincentivare le vendite speculative.
Un’altra conseguenza della riqualificazione energetica degli edifici riguarda le spese sostenute per il Superbonus. Queste non sono detraibili quando si calcola l’imposta sul capital gain.
Infine, a partire dal 1° aprile, l’aumento della trattenuta fiscale sui bonifici relativi ai bonus edilizi sarà del 11%. Ciò potrebbe comportare un aumento dei costi per i clienti finali che intendono usufruire dei vantaggi fiscali offerti dai bonus edilizi.
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