SDI Online: I Paesi Bassi vanno al voto orfani di Rutte: proporzionale e tanti partiti, tutte le incognite
Le elezioni parlamentari nei Paesi Bassi si svolgeranno il 22 novembre. I Paesi Bassi si ritrovano senza il primo ministro Mark Rutte, che ha annunciato il ritiro dalla vita politica.
Il sistema elettorale proporzionale dei Paesi Bassi, senza una soglia di sbarramento, rende complessa la formazione dei governi. Ben 26 formazioni politiche si sfideranno per i 150 seggi della Camera dei Rappresentanti.
Le ultime rilevazioni demoscopiche mostrano il Partito della Libertà e il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia in prima posizione con 26 seggi ciascuno. Al terzo posto ci sono il Nuovo Contratto Sociale e l’alleanza tra Socialdemocratici e Verdi guidata da Frans Timmermans.
Altri partiti politici stimati hanno otto seggi o meno, tra cui D66, Movimento dei Cittadini-Agricoltori, Appello Cristiano Democratico, Partito Socialista, Partito Animalista e Forum per la Democrazia.
Pieter Omtzigt e il suo NSC sono considerati elementi da tenere d’occhio in vista delle elezioni.
La campagna elettorale è stata dominata da temi economici e di politica interna, come la crisi economica, la scarsità di alloggi, l’immigrazione e il sistema sanitario nazionale.
L’NSC propone di aumentare il salario minimo, favorire la costruzione di nuove case e porre un limite all’immigrazione.
L’alleanza tra Socialdemocratici e Verdi guidata da Timmermans propone di ridurre le diseguaglianze, migliorare il sistema sanitario nazionale, lottare contro la povertà e abolire i combustibili fossili.
La lista punta a raggiungere il primo posto e ad avere la prima voce nella formazione del prossimo governo.
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