Salario minimo, la battaglia finale. Schlein: «Ritiriamo la firma» e Conte strappa il testo – SDI Online
Le opposizioni ritirano la firma dal testo sul salario minimo nel giorno in cui la legge delega arriva all’esame dell’assemblea di Montecitorio. Elly Schlein annuncia il ritiro della sua firma dalla proposta di legge e critica il governo Meloni per aver svuotato la proposta di ogni significato. Giuseppe Conte strappa platealmente il testo della delega in Aula, accusando il governo di votare contro il salario minimo legale.
I capigruppo e gli altri firmatari della proposta di legge seguono Schlein e Conte, annunciando il ritiro delle loro sottoscrizioni. Pd e Movimento 5 Stelle avevano promesso di dare battaglia dopo l’approvazione dell’emendamento del centrodestra che ha “soppresso” la proposta di legge unitaria delle opposizioni. Le opposizioni criticano il governo Meloni per aver sottratto al Parlamento il diritto di discutere e votare sulla proposta di legge.
Le opposizioni accusano la maggioranza di calpestare le prerogative del Parlamento e delle opposizioni e di rappresentare gli interessi degli sfruttatori anziché degli italiani. La ministra del Lavoro, Calderone, sostiene che il governo non sta bocciando la proposta delle opposizioni, ma sta individuando un percorso diverso per garantire un salario dignitoso.
Le opposizioni presentano emendamenti per cancellare il maxi emendamento del governo e ripristinare il testo originale della proposta di legge unitaria delle opposizioni. L’esame della delega al governo in materia di retribuzione e contrattazione collettiva avviene nell’Aula della Camera, e il voto finale è previsto per la serata o la mattinata successiva.
Le opposizioni ritirano la firma dal testo sul salario minimo nel giorno dell’esame dell’Assemblea di Montecitorio. La deputata Elly Schlein, tra gli altri, ha annunciato il ritiro della sua firma dalla proposta di legge. La decisione è stata criticata dal governo Meloni, accusato di aver svuotato la proposta di ogni significato. Il leader di Italia Viva, Giuseppe Conte, ha addirittura strappato in Aula il testo della delega, sottolineando il presunto voto contrario del governo al salario minimo legale.
Il gesto di Conte ha avuto il suo impatto anche sugli altri firmatari della proposta di legge, che hanno deciso di seguire l’esempio di Schlein e Conte, ritirando le loro firme. Le opposizioni, come il PD e il Movimento 5 Stelle, avevano promesso di dare battaglia dopo l’approvazione dell’emendamento del centrodestra, considerato una soppressione della proposta di legge unitaria delle opposizioni.
Le opposizioni si sono scagliate contro il governo Meloni, accusandolo di aver privato il Parlamento del diritto di dibattere e votare sulla proposta di legge. Secondo loro, la maggioranza al potere calpesta le prerogative del Parlamento e delle opposizioni, rappresentando più gli interessi degli sfruttatori che quelli degli italiani.
La ministra del Lavoro, Calderone, ha cercato di difendere il governo, sostenendo che non sta bocciando la proposta delle opposizioni, ma sta solo cercando un percorso diverso per garantire un salario dignitoso.
Nel frattempo, le opposizioni hanno presentato emendamenti per eliminare il maxi emendamento del governo e ripristinare il testo originale della proposta di legge unitaria delle opposizioni.
L’esame della delega al governo in materia di retribuzione e contrattazione collettiva si sta svolgendo nell’Aula della Camera dei Deputati, e il voto finale è previsto per la serata o la mattinata successiva. La questione del salario minimo rimane al centro del dibattito politico, con le opposizioni che cercano di far valere le loro posizioni e il governo che cerca di trovare una soluzione alternativa.