Retorica e pochi fatti: perché Hezbollah non ha voluto entrare nella guerra tra Israele e Hamas?
Durante i funerali di Al Arouri, alto esponente di Hamas ucciso da Israele, sono state esposte varie bandiere di Hamas e Fatah, ma nessuna di Hezbollah. La cerimonia si è svolta in una moschea sunnita nel quartiere sunnita di Beirut, in rispetto alle credenze religiose dell’occiso. Nonostante il discorso minaccioso del leader di Hezbollah, Nasrallah, sembra che la guerra non sia imminente.
La presenza di due portaerei americane al largo delle coste libanesi sta fungendo da deterrente per Hezbollah. Tuttavia, la profonda crisi economica del Libano sta rendendo difficile per il gruppo finanziare un possibile conflitto.
In quest’ottica, Hezbollah chiede la fine dell’embargo internazionale e il ritorno degli investimenti dei Paesi del Golfo come condizioni per la pace. La Francia è coinvolta nelle trattative e sta facendo del suo meglio per evitare un atteggiamento provocatorio da parte di Israele.
Un elemento chiave di queste trattative è il ruolo degli Stati Uniti, che devono decidere quanto sono disposti a pagare per perseguire la pace. Nasrallah, infatti, vuole che il Libano esca dalla crisi economica in cambio della pace.
In conclusione, nonostante la tensione e le minacce, la situazione attuale sembra ancora lontana da un conflitto immediato. Le fazioni coinvolte continuano a negoziare e a cercare soluzioni diplomatiche per evitare ulteriori perdite di vite umane e aggravamenti della crisi economica che il Libano sta affrontando.
“Drogato di zombi da una vita. Esperto di web. Evangelista totale della birra. Studioso di alcol. Fanatico del caffè malvagio.”