Onorare la Mano di Dio a Los Angeles con cene italiane fatte in casa
Il regista Paolo Sorrentino e sua moglie Daniela D’Antonio sanno come celebrare il suo film premio Oscar La mano di Dio.
Facendo feste.
Di recente hanno ospitato due cene per amici all’Airbnb di Los Angeles. E non è solo affitto. Netflix ha messo la coppia, insieme alla giovane star del cinema Filippo Scotti e altri membri del cast di “Hand of God”, nella casa di sei camere da letto che un tempo apparteneva a Elizabeth Taylor, che visse lì negli anni ’50 con l’allora marito Michael Wilding.
D’Antonio prepara i pasti a bordo piscina per gli ospiti utilizzando le antiche ricette di famiglia per pasta e patate con provolone, bachiri ragù e parmigiana di melanzane, pasta con melanzane, pasta e ceci. I dolci comprendevano pandoro ripieno, zebule fritte e sphogliatelle.
Tra gli ospiti c’era David O. Russell, Craig Gillespie, Julian Nicholson, Rich Klobeck, agente UTA a Sorrentino, e Silvia Schiaf, Console Generale d’Italia a Los Angeles.
Il regalo di addio per i partecipanti è stato un libretto patinato di 25 pagine (sopra) con immagini fisse della “Mano di Dio” e cinque ricette di D’Antonio. Le mamme napoletane non chiedono ai figli: come state? Ma invece, “Hai mangiato?” D’Antonio scriveva nella prefazione. “Se i bambini rispondono ingenuamente (o in cerca di attenzione), ‘niente’, inizia una discussione strettamente legata al dramma. È una dinamica totalizzante che non conosce barriere sociali o culturali e non ha nulla a che fare con stereotipi che dipingono ancora gli italiani come le persone coinvolte negli anni Cinquanta del secolo scorso. È un modo nutriente che dimostra che il cibo è l’essenza della cultura napoletana”.
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