Nobel per la Pace Mohammadi, lIran una tirannia misogina – Ultima ora – SDI Online
L’attivista iraniana Narges Mohammadi è stata premiata con il Nobel per la pace, ma non ha potuto partecipare alla cerimonia di premiazione a Oslo perché è detenuta nella prigione di Evin a Teheran.
Narges Mohammadi, nota attivista per i diritti umani in Iran, è stata riconosciuta con il prestigioso Premio Nobel per la pace. Tuttavia, a causa della sua detenzione nella prigione di Evin a Teheran, non ha potuto partecipare personalmente alla cerimonia di premiazione tenutasi ad Oslo.
Spezzone del discorso di Narges Mohammadi, scritto da lei stessa dietro le sbarre, è stato letto durante la cerimonia da parte dei suoi figli. Nel suo messaggio, l’attivista ha condannato il “regime religioso tirannico e misogino” che opprime l’Iran.
Mohammadi è una strenua oppositrice dell’obbligo per le donne di indossare l’hijab e della pena di morte nel suo paese. Sebbene imprigionata, non ha esitato a far sentire la sua voce e a esprimere il suo dissenso nei confronti delle politiche oppressive del governo iraniano.
Durante la cerimonia di premiazione, la figlia 17enne e il figlio di Narges Mohammadi hanno avuto l’onore di leggere parte del suo discorso. Inoltre, hanno incitato gli presenti scandendo lo slogan delle proteste contro il regime iraniano: “Zan. Zendegi. Azadi” (Donna. Vita. Libertà). L’audace gesto dei giovani è stato accolto con una standing ovation da parte del pubblico presente, dimostrando il sostegno e l’ammirazione nei confronti dell’attivista e della sua lotta per la libertà e i diritti delle donne in Iran.
Nonostante le difficoltà e l’oppressione a cui è sottoposta, Narges Mohammadi continua a rappresentare una voce coraggiosa e potente nella difesa dei diritti umani e della libertà nel suo paese. Il suo riconoscimento con il Premio Nobel per la pace non solo le offre un’attenzione internazionale, ma è anche un segnale di speranza per tutte le persone che lottano per un mondo più giusto e libero.
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