Le famiglie di Sheikh Jarrah che rischiano lo sgombero forzato respingono la proposta della Corte Suprema israeliana
La corte ha chiesto alle famiglie di presentare la loro risposta entro martedì a un piano che offrisse loro una situazione di affitto protetto di 15 anni in cambio dell’accettazione – pagando 2.400 shekel ($ 750) all’anno – che la terra appartiene a Nahalat Shimon Ltd., un’organizzazione di insediamento ebraico che cerca di sviluppare l’area per l’alloggio degli ebrei.
I membri della famiglia hanno annunciato la loro posizione in una conferenza stampa nel quartiere di Sheikh Jarrah e hanno affermato che la proposta del tribunale era un modo per ritardare temporaneamente i piani per sfrattarli dalle loro case e confiscare i terreni.
Le famiglie vivono a Sheikh Jarrah dagli anni ’50 dopo essere fuggite dalle loro case nel decennio precedente ad Haifa, Jaffa e in altre città che sono diventate parte dello Stato di Israele. Dicono che la loro situazione è ingiusta perché non sono in grado di ripristinare quelle case originali, mentre rischiano di perdere l’alloggio per il quale hanno rinunciato allo status di rifugiato più di 60 anni fa.
Le tensioni sono aumentate nel quartiere all’inizio di quest’anno, quando l’affare sembrava essere vicino al completamento, che Hamas ha usato in parte come pretesto per lanciare razzi su Gerusalemme, scatenando una guerra di 11 giorni tra i militanti di Gaza e l’esercito israeliano.
Un’organizzazione legata ad Hamas aveva manifestato la propria contrarietà alla proposta della Corte Suprema, scrivendo in una lettera a uno degli avvocati coinvolti che avevano “una responsabilità nazionale, morale e legale” di respingerla.
Fatah, che controlla l’Autorità palestinese, ha affermato di aver “informato chiaramente le famiglie e i loro avvocati che siamo categoricamente contrari alla proposta e che staremo al loro fianco e non permetteremo che vengano gettati in strada”.
Ma i membri della famiglia hanno negato di aver preso la loro decisione sotto costrizione, affermando di averla escogitata in modo indipendente.
Non c’è stata alcuna risposta dalla Corte Suprema, ma i giudici hanno precedentemente affermato che se la loro mozione viene respinta, a un certo punto emetteranno una decisione vincolante.
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