L’Azuri va alla Finale della Quarta Nations League – Corriere.it
La finale ha preso piede subito, con due gol acrobatici – di Belotti e Berardi – uno più bello dell’altro. L’Italia si estende in Bosnia e si dona l’ultimo capitolo della Società delle Nazioni. Dovrebbe essere naturale. Ma la verità è che questa Italia, caduta negli abissi del Mondiale dopo aver perso la partita decisiva con la Svezia tre anni fa, è tornata a se stessa, e si è ritrovata meravigliosa e vincente. Questo ti fa innamorare di nuovo, con vittorie parziali, ma porta più sorriso a un paese che è stato ferito dal Covid. “Soddisfare gli italiani e soprattutto chi non gode di buona salute era uno dei nostri obiettivi – spiega Ivani, che è ancora il posto di Mancini fermato dal virus -. Guardare questa squadra teatrale dà felicità”.
Lukaku segna altri due gol con la maglia belga, Morata non si ferma mai con la Spagna, Rabiot è diventato il nuovo uomo in Francia: “il nemico” – per le finali che si terranno a San Siro e Juventus tra undici mesi – l’Italia ce l’avrà in casa. Questo testimonia anche la crescita della Serie A. “Non vediamo l’ora di confrontarci con le grandi squadre, pensiamo di essere tornati insieme – rilancia Evani -. Vogliamo segnare attraverso il gioco. E abbiamo dei grandi giocatori con cui farlo”. Con i club sconvolti, la squadra di Mancini Ivani ha vinto anche a Sarajevo, ottenendo un punteggio utile di 22 consecutivi, e dopo essersi qualificata per l’Europeo con 10 vittorie su 10, ha compiuto un altro passo sulla strada della rinascita. Già sicura di essere classificata nel sorteggio del 7 dicembre alle Qualificazioni ai Mondiali, l’Italia vince anche un girone di 5 squadre.
Rispetto alla bella vittoria sulla Polonia, solo l’attaccante destro è passato da Bernardeschi a Berardi. Il virus ha decimato la Bosnia e sono uscito da Dzeko e ho perso anche Kolasinak prima dell’inizio. I ritmi degli azuri sono meno intensi, anche perché l’eroismo è all’orizzonte. Ma non è certo l’Italia in soccorso, se è vero che Belotti ha segnato un gol al 22 ‘al terzo tentativo in porta: Locatelli si riprende, Insigne scende. L’ausilio del numero 10 del gallo è soprattutto il gesto artistico che scandisce la serata. Anche la divisione veloce tra gli attaccanti non è facile: Belotti, con 6 reti, diventa capocannoniere di Mancini, separando Jorginho. Prima di riprendere fiato e rischiare qualcosa in area (Donnarumma si accontenta di Prevliac), l’Italia è sul punto di raddoppiare ancora con Belotti e poi con Insini, che colpisce il palo dopo un bellissimo tiro di Parrilla. Il difetto si manifesta nel non sfruttare le tante occasioni e nel non chiudere subito le partite nella ripresa, ma un tiro luminoso di Locatelli viene realizzato da Berardi, suo compagno al Sassuolo, con il gol del 2-0.
Insigne gioca a tutto campo, Barrilla si afferma capitano e Locatelli non solo giocherà un 23 ° posto all’Europeo, ma minerà Verratti come rookie. Belotti guadagna invece punti nella sfida dalla distanza con Immobile, quella del contratto per Mancini. Ma i volti dell’Italia, che sono tornati tra i grandi, ora sorridono. C’è ancora tempo per le scelte
18 novembre 2020 (modifica il 18 novembre 2020 | 23:17)
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