L’affermazione di Barilla “il marchio di pasta n. 1 in Italia” è falsa perché prodotta in Iowa
plurale maccheroni Il marchio Barilla sta affrontando un movimento di massa causa sulla presunta pubblicità ingannevole.
Un giudice federale del tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California lunedì ha negato il tentativo di Barilla di archiviare il caso, il che significa che la causa andrà avanti. Due californiani, Jessica Prost di Los Angeles e Matthew Sinatro di San Francisco, hanno citato in giudizio Barilla per aver ingannato i clienti rivendicando i loro prodotti, che sono commercializzati come “Il marchio di pasta n. 1 in Italia” In realtà sono realizzati a New York e Iowa.
La causa accusa Barilla di pubblicità ingannevole, in cui il marchio posiziona in modo impreciso i suoi prodotti “come pasta italiana autentica e autentica – proveniente da ingredienti in Italia (come il grano duro) e made in Italy”. La denuncia sostiene che i colori della bandiera italiana, che compaiono sulla confezione dei prodotti Barilla, “perpetuano ulteriormente l’idea che i prodotti siano pasta genuina italiana”.
Nel frattempo, Barilla afferma che “nessun consumatore ragionevole può essere ingannato” dal loro confezionamento perché tutti i 54 prodotti “sono chiaramente contrassegnati ‘Made in USA’ con la sede della sede centrale di Barilla nell’Illinois”.
“Come hanno osservato i ricorrenti, Barilla chiede al tribunale di presumere che i consumatori percepiranno solo ‘rappresentazione discutibile’ per significare che i prodotti in questione fanno parte del marchio Barilla, e non che sono realizzati in Italia con ingredienti italiani”, ha affermato Il giudice Donna M. Ryo ha scritto a suo giudizio. “In altre parole, Parilla chiede al tribunale di decidere in via giuridica che la rappresentazione obiettata può significare solo una cosa. Tuttavia, i ricorrenti hanno affermato che la rappresentazione obiettata appare nei colori della bandiera italiana, e che queste immagini rafforzare ulteriormente l’idea che i prodotti “sono pasta autentica” dall’Italia”.
I pubblici ministeri stanno cercando di impedire a Barilla di utilizzare l’immagine dell’Italia per commercializzare i suoi prodotti, chiedendo anche un risarcimento monetario.
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