La star del basket italiano Sarah Boschetti – Fra Noi
Sarah Bochetti-Hart, star dell’Italian Basketball League, un giorno gareggerà nella WNBA.
Per la star del basket italiano Sarah Boccti, è stato amore a prima vista, quando è stata avvicinata a questo sport da bambina, prima ancora che potesse camminare.
“Mio fratello ha ricevuto un cestino per il suo compleanno. Da quando ho visto quel cestino, ho iniziato a sentirla chiamare. Ho dovuto fare un cestino, anche se non stavo ancora camminando!”, dice Boquete.
Il portiere di 5 piedi e 9 pollici utilizza Scotti Rosa Empoli in Serie A1, il massimo campionato italiano di basket. Due stagioni fa è stata la capocannoniere del campionato nazionale e ha giocato anche per la nazionale italiana.
La 28enne, nata a Napoli, ha iniziato a giocare a basket con il fratello all’età di quattro anni e ha continuato per tutta la sua giovinezza. Era brava a calcio, ciclismo, nuoto e tennis, ma il basket ha sempre avuto il suo cuore.
Ad un certo punto, quando era piccola, Bocchetti si ruppe un braccio in una brutta caduta, così sua madre la iscrisse a lezioni di ballo. Dopo quelli che ha descritto come “due lunghi anni”, sono finalmente riuscita a tornare al basket.
Per due volte Boquete è stata tra le squadre che hanno vinto il Campionato Italiano Giovanile. Ha anche preso parte alla squadra che ha vinto l’Eurolega Giovanile in Russia, dove è stata nominata miglior portiere.
Boquete dice di avere due rimpianti nella sua carriera calcistica: il primo è stato non aver accettato l’offerta di una squadra russa quando aveva 14 anni, e il secondo è stato lasciare il college negli Stati Uniti per giocare per la squadra della sua città natale.
Bocchetti ha presentato domanda e ora è titolare di due lauree universitarie: una in Scienze Motorie e l’altra in Scienze Motorie, Attività Fisiche e Gestionali, entrambe conseguite presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenop”. Ha inoltre conseguito un MBA in Diritto e Management dello Sport.
“Alla fine, so che se credi così fortemente in qualcosa, quella cosa ti verrà comunque”, dice. “Non c’è tempo per i rimpianti!”
Bocchetti dice che il suo sogno è sempre stato quello di giocare nella WNBA. Quest’anno ha inserito il suo nome nella bozza e non è stata selezionata, quindi persevererà. “Sono pronta”, dice, “e sono sicura di poter fare bene”. “Credici. Ci ho sempre creduto.”
Boquete spiega che la più grande differenza tra il basket europeo e quello americano è che il primo è più tecnico, mentre il secondo si concentra maggiormente sullo spettacolo.
Il basket italiano – e quello europeo in generale – cerca di seguire le regole in modo più rigoroso, dice, mentre negli Stati Uniti spesso non sono richiesti falli e violazioni come il viaggio.
“Se vuoi vedere una pallacanestro ‘pulita’, ti consiglio una partita di basket europea”, dice Boquete. “Se preferisci le immersioni, le abilità, i crossover e l’intrattenimento, gli Stati Uniti hanno il miglior teatro del mondo”.
Aggiunge: “Sono diversi, ma in entrambi gli stili puoi trovare la magia”.
In Europa, ogni trimestre è composto da 10 minuti, rispetto ai 12 minuti degli Stati Uniti. Ecco perché le squadre europee raramente segnano più di 100 punti a partita, cosa più comune negli Stati Uniti, dice Boquete.
Secondo Bochetti, ci sono anche differenze nel modo in cui i fan si avvicinano al gioco. Negli Stati Uniti, “I giocatori sono rispettabili e i tifosi sono fantastici. Adoro anche il modo in cui le squadre si uniscono e il modo in cui ogni giocatore supporta il proprio compagno di squadra”.
Boquete cita il suo coraggio come la sua più grande forza, insieme alla sua capacità di fare tre punti, eseguire una mossa di “arretramento” e giocare in difesa. “Il mio istinto è la chiave.”
Il suo punto debole è che lavora sempre in campo, anche quando non c’è una vera ragione per questo, ammette.
Boquete dice che le piacciono molto i momenti pre-partita. “Le emozioni e l’energia che ho ogni volta che scendo in campo…mi fanno sentire chi sono veramente – è incredibile”.
Un giorno, quando la sua carriera da giocatore sarà finita, spera di mettere in pratica la sua laurea e diventare un’allenatrice di basket.
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