La pratica del conto Juventus può essere trasferita dalla sua città natale, Torino
Fonti giudiziarie e legali hanno affermato, mercoledì, che un procedimento per falso in bilancio a carico della Juventus (JUVE.MI) potrebbe essere trasferito da Torino, città natale del club, a Milano o Roma, su richiesta dell’avvocato difensore.
Il giudice Marco Picco ha chiesto alla Corte Suprema italiana di pronunciarsi sulla richiesta, con una mossa che rallenterebbe il procedimento.
Il giudice ha tenuto la sua prima udienza a porte chiuse a marzo per iniziare a esaminare se l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli, altri 11 e il club stesso debbano essere processati per accuse di falso in bilancio alla squadra di calcio italiana di maggior successo.
I legali degli imputati hanno sostenuto che il caso dovrebbe essere trasferito a Milano, dove il club è quotato in borsa, oa Roma mentre la procura locale vuole tenerlo a Torino.
La più alta corte italiana non è obbligata a prendere una decisione in un lasso di tempo specifico e fonti legali e giudiziarie affermano che potrebbero volerci mesi.
Un trasferimento in un’altra sede potrebbe ritardare notevolmente il procedimento, perché, secondo la legge italiana, i fascicoli dovrebbero essere inviati ai pubblici ministeri della nuova città e il processo arretrerebbe di qualche passo.
Se il caso resta a Torino, la prossima udienza non si terrà prima del 26 ottobre.
Lo scorso dicembre, i pubblici ministeri hanno chiesto che gli imputati fossero processati dopo aver indagato sui conti del club e sui dati forniti ai mercati finanziari negli ultimi tre anni.
L’indagine penale di Torino ha scatenato un’indagine separata da parte delle autorità calcistiche italiane che inizialmente si è conclusa con una detrazione di 15 punti per la Juventus in questa stagione. Che è stato ribaltato in attesa di una nuova udienza da parte delle autorità calcistiche.
La Juventus ha negato qualsiasi illecito e ha affermato che i suoi conti erano in linea con gli standard del settore.
(Segnalazione di Emilio Parodi; Montaggio di Keith Ware e Ed Osmond)
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