La Danimarca ha impiantato a lungo spirali contraccettive tra gli inuit senza consenso – Il Post
67 donne groenlandesi di etnia inuit hanno recentemente presentato una richiesta di risarcimento al governo danese, chiedendo un indennizzo di circa 40mila euro ciascuna. L’accusa è quella di aver subito un impianto di un dispositivo contraccettivo senza il loro consenso negli anni Sessanta e Settanta.
Questa controversia fa parte di un piano che il governo danese ha messo in atto per limitare la popolazione nativa della Groenlandia. La questione è emersa per la prima volta sei anni fa, grazie a Naja Lyberth, una delle donne coinvolte nel caso. Numerose donne hanno riportato problemi di salute a causa del dispositivo contraccettivo impiantato senza il loro consenso.
È solo nel corso del 2022 che la questione è stata portata all’attenzione del pubblico danese, grazie a un podcast. Documenti ritrovati hanno rivelato che circa 4.500 donne inuit hanno subito l’impianto di una spirale contraccettiva tra il 1966 e il 1970. Adesso, queste donne chiedono un risarcimento per i danni subiti, stimato intorno ai 40mila euro cadauna.
Questa pratica discriminatoria si aggiunge ad altre misure prese in passato dal governo danese nei confronti della popolazione nativa della Groenlandia. Per esaminare più a fondo le pratiche contraccettive perpetrate in Groenlandia tra il 1960 e il 1991, nel 2022 è stata istituita una commissione di indagine indipendente.
Si prevede che questa commissione pubblicherà le sue conclusioni nella primavera del 2025, al fine di far luce su questa pratica sconvolgente e garantire giustizia per le donne coinvolte. Il governo danese sarà chiamato a rispondere delle proprie azioni e a prendere le misure necessarie per riparare al danno causato.
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