Kristen Stewart evoca il viaggio interiore di Diana in ‘Spencer’
Lido di Venezia, Italia – “Spencer” è stata descritta come “una favola” e il ritratto di Diana Spencer, la defunta prima moglie del futuro re d’Inghilterra, è sicuramente fresco.
All’inizio del film di Pablo Larren, Diana è in una Porsche decappottabile e si perde, nonostante abbia appreso dei paesaggi vicino a dove è cresciuta.
Cammina rapidamente sui tacchi in un campo deserto – è Natale – per visitare lo spaventapasseri solitario. Nel castello vomitava spesso nella toilette e la sua bulimia non soddisfaceva. Non è sempre felice tranne quando è con i suoi due figli.
“Diana era ovviamente molto famosa. Bella”, ha detto Laryn, il cui film “Jackie” parlava anche della vita privata immaginata di una donna famosa in tutto il mondo.
“Anche lei era una madre. Soprattutto, ha creato qualcosa di incredibilmente bello, il livello di empatia che è stata in grado di creare”.
“Ero curioso di sapere perché una persona nata in circostanze così privilegiate è così normale. Chi può sentirsi normale e ordinato. E costruire quel ponte di empatia in tutto il mondo”.
“Più guardo, più mi rendo conto che racchiude un’enorme quantità di mistero. Questo mistero, combinato con il magnetismo che possiede, crea gli elementi perfetti per un film che non capirai mai completamente”.
Per Stewart, 31 anni, la capacità di Diana di catturare l’immaginazione e il cuore delle persone “era solo qualcosa con cui sono nato. Questa è solo energia innegabilmente penetrante”.
“Tutti si sentono come se la conoscessero, perché questo è il suo talento. Questo è ciò che c’è di bello in lei. Ti senti come se fossi sua amica. Si sente come tua madre”.
“Ma ironia della sorte, era la persona più anonima. Qualcuno voleva comunicare, voleva le persone nella sua vita – ed era la più solitaria degli esseri umani.
“Almeno al di sopra di quanto possiamo immaginare in questi tre giorni.”
Stewart, che ha conosciuto incursioni simili nella privacy, esplosioni con i media e scandali, è pronto a sottolineare le celebrità su una scala molto più piccola.
“È la donna più famosa del mondo, vero? La più fotografata. Ne ho assaggiato un livello piccante, ma non mi avvicino molto a quella rappresentazione simbolica di un intero gruppo di, sai, persone. Come un intero paese. Poi il mondo”.
“Certo che posso parlare, ma è difficile pensare che qualcuno possa capire quello che provavo. Ci abbiamo provato tutti. Tutti abbiamo sognato e fantasticato. Ma la parte ironica e più triste della storia, non la sapremo mai”.
“E questo è tutto quello che vuoi: racconta la storia. Lo stesso.”
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