Israele-Hamas, nessun accordo: perché persiste la fumata nera – SDI Online
Hamas si oppone all’accordo proposto a Parigi per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Secondo quanto riferito, il gruppo di resistenza palestinese Hamas ha espresso la propria opposizione all’accordo proposto a Parigi per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Hamas chiede il ritiro di Israele da Gaza e garanzie sulla fine della guerra. Il gruppo vuole ottenere la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi. Nonostante i colloqui, non c’è ancora un accordo e le posizioni tra le due parti sono distanti.
Il leader di Hamas, Yahya Sinwar, insiste sulla fine della guerra come punto di partenza. Hamas ritiene che sia necessario fermare l’aggressione israeliana e garantire la sicurezza del popolo palestinese prima di raggiungere qualsiasi accordo. Nel frattempo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rifiutato un accordo a qualsiasi prezzo e ha dichiarato di voler eliminare Hamas. Netanyahu smentisce le notizie sulla disponibilità a rilasciare un grande numero di terroristi e ribadisce le sue condizioni per eliminare Hamas, che includono la distruzione dei battaglioni, il completamento delle operazioni mirate e la neutralizzazione dei tunnel.
Secondo il giornale Haaretz, Netanyahu avrebbe orchestrato l’opposizione dei ministri all’accordo sugli ostaggi. Il primo ministro avrebbe detto ai ministri di escludere il rilascio di migliaia di detenuti palestinesi. Tuttavia, Michael Sullivan, consigliere americano per la Sicurezza Nazionale, ha affermato che l’accordo sugli ostaggi non è dietro l’angolo.
Le Brigate al Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato di aver ucciso 15 soldati israeliani e distrutto veicoli militari. Questo annuncio è stato fatto come segno di resistenza e determinazione da parte di Hamas nel perseguire i propri obiettivi. La situazione rimane tesa e l’accordo sembra ancora lontano. Continueremo a seguire gli sviluppi di questa crisi in corso.
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