IRPEF, pagare il secondo acconto entro il 30 novembre 2023. Proroga non per tutti – Informazione Fiscale
La scadenza del secondo acconto IRPEF rimane fissata per il 30 novembre 2023. I soggetti esclusi dal rinvio al 16 gennaio 2024 sono dipendenti, pensionati e titolari di partita IVA diversi dalle persone fisiche o con ricavi e compensi superiori a 170.000 euro. Questi soggetti dovranno versare il secondo acconto IRPEF entro la fine del mese secondo le regole ordinarie e non potranno accedere alla proroga o alla rateizzazione.
Per il versamento del secondo acconto IRPEF è necessario che l’imposta dichiarata nell’anno, al netto di detrazioni, crediti d’imposta, ritenute ed eccedenze, sia superiore a 51,65 euro. Le regole per il versamento del secondo acconto IRPEF prevedono un versamento unico entro il 30 novembre se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, oppure due rate se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, con la prima rata pari al 40% (50% per soggetti ISA) e la seconda rata pari al 60% (50% per soggetti ISA) entro il 30 novembre.
A differenza del primo acconto, il secondo acconto non può essere rateizzato e deve essere versato per intero entro la fine di novembre. La proroga al 16 gennaio 2024 del versamento del secondo acconto IRPEF si applica solo alle persone fisiche titolari di partita IVA con ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro nel 2022. Gli imprenditori individuali e i lavoratori autonomi che soddisfano questi requisiti possono beneficiare della proroga e della possibilità di rateizzazione delle somme dovute in cinque quote da versare entro il 16 maggio 2024.
Per il calcolo del secondo acconto IRPEF si possono utilizzare due metodi: il metodo storico, basato sull’importo dell’imposta dovuta nell’anno precedente, e il metodo previsionale, basato sul reddito previsto per l’anno in corso. Per il pagamento del secondo acconto IRPEF è necessario compilare il modello F24, utilizzando il codice tributo 4034. I soggetti non residenti possono pagare le imposte tramite bonifico bancario o tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, seguendo le stesse modalità previste per i contribuenti che utilizzano il modello REDDITI PF.