Inter 0-2 Real Madrid: il gol di Hazard e Hakimi contro gli ottavi di finale è appeso a un filo
Nerazzurri direttamente su rigore di Hazard, poi il cileno è stato espulso per le proteste e il gol di Hakimi nella ripresa chiude i conti. Ora, vincere le ultime partite potrebbe non essere sufficiente per qualificarsi
Con un piede fuori dalla Champions, mi aggrappo alla matematica ma soprattutto senza spirito e idee. L’Inter, sconfitta dal Real Madrid a San Siro per la prima volta nella sua storia, è una creatura misteriosa e fragile. Questa caduta contro il Real correrà il rischio di lasciare le macerie che peseranno sull’intera stagione. Il 2-0 è stato uno schiaffo che Zizou, privato delle gambe più decisive (Ramos e Benzema), ha dato al suo vecchio compagno Conte. I problemi che erano già apparsi nella stagione sono diventati improvvisamente enormi e avrebbero richiesto un trattamento scioccante per uscire dall’angolo. Servono due vittorie per andare avanti con la Coppa, in bocca al lupo e il Real insaziabile. Non esclude Shakhtar e, soprattutto, Borussia: se nerazzurri e bianchi d’ora in poi segnano sei punti, arriveranno agli ottavi di finale.
la partita
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L’Inter nel primo tempo ha preso in giro il meglio. Vanta un’abilità che appare per tutta la stagione, ovvero la capacità di complicarsi la vita senza logica. Non solo entra in campo senza morso, ed è quasi intimidita dallo stemma dei suoi rivali, ma poi continua a perdere corsie in zone pericolose e, più seriamente, mostra nervi al limite. Incubo o giù di lì. Si svolge così una festa per gli spagnoli che sorprendono Odegaard al centro e contano sulla maestria di Modric. Tutta la lotta nerazzurra, dal Lotaro al terzetto difensivo: l’intera società è in balia dei rivali che sfuggono, girano ed entrano. Questo potrebbe non essere il miglior Real Madrid nella storia, ma hanno ancora la massa della squadra che ha dominato il continente negli anni passati. Il Real Madrid segna già in avvio con un calcio di rigore dato da Parrilla (fallo stupido su Nacho) e la svolta di Hazard, ma raccoglie occasioni per allungare ancora nei primi 45 minuti: il pallone di Vázquez è l’immagine di questo dominio.
In una bambola
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Poi la pioggia si trasforma in temporale: al 33 ° minuto Vidal dà un’altra mania per la serata. L’arbitro non fischia su rigore in area madrilena per una presunta chiamata del cileno e Arturo, che ha un passato controverso con il Madrid, perde la testa: nervosissimo, protesta troppo e ammonisce due volte ad Amen. Contro questo Real in piena fiducia c’è una cosa peggio dell’Inter in bambola: l’Inter in bambola e un uomo in meno.
Follia
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Di fronte a molta isteria, Conte cerca di usare la mente in time lapse e ridisegnare la squadra con due modifiche: D’Ambrosio al posto di Bastoni e Perisic al posto di Lautaro. Disperato, il tecnico abbandona la difesa a tre e disegna un 4-4-1: l’italiano è terzino destro e dovrebbe coprire le spalle di Hakimi, mentre dall’altra parte ci sono il croato e il giovane terzino. Il povero Lukaku resta in mezzo a fare da tag e sembra che la squadra stia coprendo meglio gli spazi. Ma lo spagnolo in più si sente bene, soprattutto se tra loro c’è un enorme vantaggio tecnico.
La notte
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Il secondo gol del Real rappresenta così la notte nerazzurra, con un’altra azione di busta: lo sigilla Rodrigo, appena entra, che subito sorprende tutti e trova anche la deviazione decisiva da Hakimi. Risalire diventa impossibile, nonostante il tentativo di Sanchez di entrare in una scintilla. Nella prova più importante della stagione, l’Inter è stata bocciata senza appello: hanno ancora speranza di salvezza, certo, ma prima di tutto dovranno raccogliere queste macerie.
25 novembre 2020 (modifica il 25 novembre 2020 | 23:37)
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