Il primo ministro italiano Mario Draghi ha detto che l’Unione europea dovrebbe allentare le regole fiscali per consentire maggiori stimoli
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Il primo ministro italiano Mario Draghi ha affermato che il quadro di controllo del debito dell’Unione europea deve essere modificato per aiutare la zona euro a resistere ai danni economici della pandemia di coronavirus.
Draghi ha detto mercoledì ai legislatori italiani a Roma: “Le attuali regole fiscali non sono sufficienti. Sono ancora più inadeguate per un’economia che esce dalla pandemia”. “Una revisione delle regole deve garantire margini più ampi affinché la politica fiscale agisca come forza stabilizzatrice anticiclica”.
Le regole dell’Unione Europea sono state sospese durante la pandemia per consentire agli Stati membri di sostenere famiglie e imprese attraverso frequenti chiusure. Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha dichiarato mercoledì che la sospensione dovrebbe rimanere in vigore fino alla fine del prossimo anno.
Quando ciò accadrà, potrebbe non essere facile tornare ai vecchi limiti dato che il debito pubblico del blocco valutario è cresciuto fino a un livello record del 100% del PIL. Il governo italiano, in particolare, ha speso finora più di 170 miliardi di euro (205 miliardi di dollari) in stimoli economici, con un aumento del debito prossimo al 160% della produzione quest’anno.
Sebbene Draghi abbia affermato che il dibattito sulle regole fiscali dell’UE non era ancora iniziato, era chiaro che non era questione di come modificarle.
“Voglio essere molto chiaro su questo: non c’è dubbio che le regole debbano essere cambiate”, ha detto Draghi. Ha detto che l’obiettivo dovrebbe essere quello di mettere in atto un sistema che possa aiutare a stimolare la crescita e favorire una trasformazione digitale e verde in Europa.
Il Fondo Congiunto di Recupero dell’Unione Europea di 800 miliardi di euro è destinato a spingere gli investimenti verdi e digitali, e oggi la Commissione Europea ha aumentato le sue previsioni di crescita per il blocco valutario di quest’anno al 4,3% dal 3,8% per tenere conto di questo stimolo.
Si prevede che la produzione totale nei 27 Stati membri dell’UE raggiungerà le dimensioni pre-pandemia entro la fine del 2021, sebbene Francia, Italia e Spagna dovrebbero riprendersi più lentamente e impiegare un altro anno.
Draghi ha detto che le nuove regole finanziarie dovrebbero mirare a “ridurre la crescente divergenza tra le economie degli Stati membri e completare l’architettura istituzionale dell’Europa”.
– Con l’aiuto di Alexander Weber
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