Il miliardario Benetton cerca nuovi investimenti dopo la vendita automatizzata
La famiglia del miliardario Benetton prevede di utilizzare i contanti derivanti dalla vendita della sua unità stradale italiana per diversificare ed espandere l’attività del gigante delle infrastrutture. Atlantia SpA.
La società cercherà opportunità di investimento internazionali in concessioni autostradali, aeroporti, sistemi di pagamento e servizi di mobilità, secondo una dichiarazione martedì. Anche Atlantia, con sede a Roma, prevede di pagare un dividendo all’inizio del prossimo anno e valuterà il riacquisto di azioni proprie.
Atlantia finanzierà il suo piano di investimenti per un importo di 8 miliardi di euro (9,7 miliardi di dollari) che dovrebbe ricevere dopo il completamento della cessione di Autostrade per unità l’Italia SpA. Il titolo Atlantia sale del 5,8% a Milano dopo il comunicato.
La società ha anche affermato che creerà un fondo di capitale di rischio aziendale globale, aperto a nuovi partner, con “diversi milioni di euro di capitale di investimento disponibile” in seed capital e formazione su iniziose nel settore della mobilità.
Benetton La holding ha dichiarato in una dichiarazione separata che Edizione Srl Holdings sostiene Atlantia come investitore a lungo termine e non parteciperà allo schema di riacquisto.
Dividendi, riacquisto
Atlantia distribuirà agli azionisti circa 600 milioni di euro nel 2022, con una crescita annua stimata del 3%-5% negli anni successivi. La holding valuterà anche riacquisti fino a 2 miliardi di euro.
Il mese scorso, gli investitori di Atlantia hanno sostenuto la vendita di Autostrade a un gruppo di investitori guidati dal finanziatore statale italiano. Cassa depositi e prestiti SpA dopo anni di scaramucce con il governo italiano. Atlantia è sotto tiro da quando 43 persone sono morte nel crollo di un ponte a Genova nel 2018 su una strada gestita da Autostrad. La tragedia ha portato anche a cause legali per miliardi di euro.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la sua coalizione populista minacciarono all’epoca di rescindere i contratti di Autostrade dopo che un comitato ministeriale aveva accusato l’azienda di sottovalutare il degrado della struttura.
(Aggiornamenti con il contratto Edizione al quinto comma.)
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