Film: Monaco di Baviera – Ai confini della guerra (2022)
Basato sul romanzo di Robert Harris, Munich – The Edge of War esce il 21 gennaio su Netflix, il più grande servizio di streaming al mondo. Si concentra sulla famosa o famigerata serie di conferenze tra Germania, Italia, Gran Bretagna e Francia che cedettero parte della Cecoslovacchia a Hitler nel 1938 in cambio della vaga promessa che avrebbe smesso di divorare ulteriormente l’Europa centrale. Non ebbe successo e nella primavera del 1939 le truppe d’assalto naziste invasero il resto del paese e stabilirono il regime di Hitler a Praga. Entro sei mesi, la seconda guerra mondiale iniziò con l’invasione della Polonia.
Il film è incentrato su due diplomatici, uno britannico e uno tedesco, che si ritrovano a Monaco di Baviera tra un sacco di intrighi politici, doppio gioco e menzogne. Ma la star del film è Jeremy Irons che interpreta il primo ministro britannico Neville Chamberlain che torna a Londra sventolando un pezzo di carta firmato da Hitler che prometteva “la pace nel nostro tempo”. Chamberlain è sempre stato etichettato in passato come un idiota facilmente sopraffatto dai tedeschi, come ad esempio in Remains of the Day. Lì parlò dei cechi come di persone lontane di cui non sappiamo nulla. L’implicazione era che non gli importava di meno.
Ma a Monaco – The Edge of War Chamberlain è presentato in una luce più simpatica. Sa tutto degli orrori della precedente guerra mondiale ed è determinato, se può, a evitare una seconda guerra. Questa politica è chiamata “appeasement” anche se Chamberlain fu meno indulgente con il Führer di quanto lo fosse stato il suo predecessore come primo ministro, Stanley Baldwin. Tuttavia, Chamberlain cade nella trappola di credere che Hitler sia un uomo che puoi gestire. In altre parole, il film si attiene all’argomento tradizionale secondo cui Hitler vinse a Monaco.
Non tutti saranno d’accordo. Guadagnando tempo a Monaco, Chamberlain permise alla Gran Bretagna di prepararsi alla guerra e, in particolare, di riformare e rafforzare la Royal Air Force. Lo stesso Hitler, secondo il suo ministro degli Esteri Ribbentrop, non credeva che l’insediamento di Monaco avesse avuto successo dal suo punto di vista: tutto ciò che gli inglesi facevano era rinunciare alle regioni di confine dei Sudeti che erano comunque in gran parte di lingua tedesca. Questi problemi discutibili non vengono affrontati nel film. È un grande dramma, ma non l’intera storia.
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