Dying Light 2: Stay Human, laggiornamento 1.12 ha aggiunto le microtransazioni
Techland ha rilasciato l’atteso aggiornamento 1.12 per Dying Light 2: Stay Human, ma sembra che non sia stato ben accolto dalla comunità di giocatori. Il motivo principale di questa reazione negativa sono le microtransazioni, che sono state introdotte con questo aggiornamento.
Negli ultimi trenta giorni, il gioco ha ricevuto numerose recensioni negative, tutte legate alle microtransazioni. Queste consistono in una nuova valuta acquistabile chiamata DLP e sono strettamente legate ai bundle di oggetti cosmetici. I giocatori hanno ricevuto un bonus di 500 DLP gratuiti, che però non sono sufficienti per acquistare i bundle in quanto il loro prezzo minimo è di 550 DLP. Di conseguenza, i giocatori sono costretti a pagare per poter accedere a qualsiasi cosa.
Questa aggiunta ha suscitato molte polemiche tra la community di giocatori, che ritiene inappropriata la presenza di microtransazioni in un gioco single player premium pubblicato più di un anno e mezzo fa. Inoltre, l’introduzione delle microtransazioni è coincisa con l’acquisizione di Techland da parte della società cinese Tencent, suscitando sospetti tra alcuni giocatori riguardo alle politiche della compagnia asiatica.
Nonostante le controversie legate alle microtransazioni, l’aggiornamento 1.12 ha introdotto alcune migliorie apprezzate. Ad esempio, i giocatori ora possono selezionare il livello di brutalità delle scene di gioco direttamente dal menu principale, offrendo così una maggiore personalizzazione dell’esperienza di gioco. Inoltre, l’aggiornamento ha risolto vari bug residui e ha apportato migliorie all’interfaccia utente.
Nonostante l’introduzione delle microtransazioni abbia scatenato polemiche tra i giocatori di Dying Light 2: Stay Human, sembra che Techland abbia comunque ascoltato le richieste dei giocatori, apportando alcune modifiche apprezzate. Tuttavia, resta da vedere come questa situazione influenzerà il futuro del gioco e la percezione dei giocatori nei confronti di Techland e delle microtransazioni.
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