Dopo la pandemia tornano a salire i casi di AIDS
Le diagnosi di HIV in Italia hanno registrato un aumento del 2% rispetto al 2021 e del 34% rispetto al 2020, segnando così il secondo anno consecutivo di aumento dopo un decennio di calo. Questo dato è stato influenzato dalla pandemia, che ha comportato una diminuzione del 44% delle diagnosi nel 2020.
Nonostante questo incremento, nel complesso le diagnosi del 2022 sono ancora del 25% più basse rispetto al 2019 e i casi sono più che dimezzati rispetto a dieci anni fa.
Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incidenza media dell’HIV in Italia è stata di 3,2 nuovi casi per 100.000 abitanti, un valore inferiore rispetto ad altri Paesi europei.
Le Regioni italiane con i tassi più alti di nuove diagnosi sono state il Lazio, la Toscana, l’Abruzzo e la Campania.
Dall’analisi dei dati è emerso che il 79% delle nuove diagnosi riguarda i maschi, di cui il 43% è attribuibile a rapporti sessuali eterosessuali e il 41% a rapporti sessuali tra uomini.
Inoltre, il 4,3% dei contagi è stato attribuito all’uso di sostanze stupefacenti.
Un altro dato preoccupante è l’aumento del numero di persone che vivono con l’HIV, che sono passate da 127.000 nel 2012 a 142.000 nel 2021, con un incremento del 12%.
A livello europeo, sono state registrate 22.995 diagnosi di HIV nei Paesi dell’Unione Europea e dello spazio economico europeo nel 2022, con un brusco aumento del 30,8% rispetto all’anno precedente.
La principale via di contagio continua ad essere quella sessuale, rappresentando il 90% dei casi, di cui il 46,3% è attraverso rapporti eterosessuali e il 45,8% tramite rapporti omosessuali. Il 5,9% dei contagi è invece legato all’uso di droghe iniettabili.
Purtroppo, molte diagnosi avvengono in ritardo, con il 50% dei nuovi casi che presenta una conta dei linfociti Cd4 inferiore a 350 per millimetro cubico, indicando una fase avanzata dell’infezione.
Nel 2022 sono state registrate 2.349 diagnosi di AIDS in Italia, con un tasso di 0,6 diagnosi ogni 100.000 abitanti, che corrisponde alla metà di quanto registrato dieci anni fa. I decessi correlati all’AIDS sono diminuiti del 50% rispetto al 2013.
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