Birmania, Aung San Suu Kyi è stata graziata – SDI Online
LA GIUNTA MILITARE DI BIRMANIA ESTENDE LO STATO DI EMERGENZA E AUNG SAN SUU KYI OTTIENE UNA GRAZIA PARZIALE
La giunta militare al governo in Birmania ha deciso di estendere lo stato di emergenza in vigore nel paese dal 2021, secondo i media statali. Questa decisione arriva a seguito del colpo di stato che ha portato all’arresto di Aung San Suu Kyi, ex leader politica e premio Nobel per la pace, alti funzionari del suo governo e membri del suo partito.
La notizia della grazia parziale ottenuta da Aung San Suu Kyi ha suscitato grande interesse ed è ancora incerto se ciò porterà al suo rilascio. La grazia riguarda cinque delle 19 condanne a suo carico, tra cui quella di corruzione e possesso di walkie-talkie illegali. La leader politica è stata condannata complessivamente a 33 anni di carcere in processi a porte chiuse.
La decisione di estendere lo stato d’emergenza è stata approvata dal Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza. Il paese ha vissuto un periodo di violento conflitto civile che ha causato la morte di oltre 3.000 persone e la fuga di centinaia di migliaia di abitanti dal golpe del 2021.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato la notizia della grazia a Aung San Suu Kyi definendola “il più bel finale” dopo anni di battaglie per la sua libertà.
Recentemente, Aung San Suu Kyi è stata trasferita da un carcere a un edificio governativo, dove ha avuto la possibilità di incontrare importanti figure politiche. L’11 luglio, il ministro degli Esteri della Thailandia ha riferito di aver incontrato personalmente Aung San Suu Kyi e di averla trovata in buona salute fisica e mentale.
La situazione in Birmania continua a essere seguita con attenzione dalla comunità internazionale, che si fa portavoce di preoccupazioni riguardanti diritti umani e democrazia nel paese.
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