Biden pronto a ordinare nuovi raid aerei contro gli Houthi – Mondo – SDI Online – Agenzia ANSA
Joe Biden ordinerà ulteriori operazioni per difendere le truppe e le attività commerciali in caso di ulteriori attacchi degli Houthi. Il presidente degli Stati Uniti si è espresso in merito durante una conferenza stampa, evidenziando la necessità di proteggere gli interessi nazionali e internazionali nel Mar Rosso.
Parallelamente, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha autorizzato attacchi aerei britannici contro le posizioni militari degli Houthi nello Yemen. Questa decisione è stata presa in risposta agli attacchi che hanno gravemente ostacolato il commercio internazionale nella zona.
Gli attacchi degli Houthi hanno infatti avuto conseguenze significative sul commercio globale, con un impatto diretto sulla rotta dei cargo e un innalzamento dei prezzi. Per questo motivo, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno deciso di collaborare e hanno lanciato ben 73 raid contro le postazioni degli Houthi.
Le operazioni, che hanno preso di mira siti di lancio per missili e droni degli Houthi nella capitale Sanaa e in altre città, hanno purtroppo causato vittime tra i combattenti ribelli. Questo ha portato gli Houthi a minacciare di rispondere e a considerare gli interessi anglo-americani nel mondo come “obiettivi legittimi”.
La situazione ha suscitato preoccupazione a livello internazionale, con l’Iran, la Russia, la Turchia e l’Arabia Saudita che hanno chiesto una soluzione diplomatica per ridurre l’instabilità nella regione. Stati Uniti, Regno Unito e altri alleati, invece, mirano ad allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso.
Da segnalare che l’Italia non ha firmato la dichiarazione congiunta sulle azioni da prendere e l’Unione Europea sta valutando l’invio di navi nel Mar Rosso per supportare gli sforzi diplomatici.
In conclusione, gli attacchi degli Houthi stanno avendo conseguenze gravi e il coinvolgimento degli Stati Uniti e del Regno Unito dimostra la ferma volontà di difendere le truppe e ripristinare la stabilità nella regione. Tuttavia, la ricerca di una soluzione diplomatica rimane fondamentale per evitare ulteriori escalation di violenza.