Bevande zuccherate e rischio di fibrillazione atriale: il caso delle bevande light
Un recente studio condotto sulla rivista scientifica Circulation: Arrhythmia and Electrophysiology ha rivelato che il consumo di bevande zuccherate artificiali potrebbe aumentare il rischio di fibrillazione atriale del 20% tra coloro che assumono più di 2 litri a settimana. Tuttavia, sembra che chi beve succhi di frutta al 100% senza zuccheri aggiunti possa beneficiare di una riduzione del rischio.
Lo studio si basa sui dati della UK Biobank, che ha monitorato più di 200mila persone per quasi 10 anni. La fibrillazione atriale è una condizione che può causare un battito cardiaco irregolare e aumentare il rischio di ictus ischemici. Sorprendentemente, il rischio legato alle bevande zuccherate non sembra essere influenzato dalla predisposizione genetica.
Tuttavia, i risultati dello studio sono basati su dati osservazionali e potrebbero essere influenzati da errori di memoria nella registrazione della dieta. Il professor Kris-Etherton, esperto di Scienze della Nutrizione, consiglia quindi di limitare o evitare le bevande zuccherate e di preferire l’acqua come bevanda principale.
In Italia, il consumo di bevande zuccherate è particolarmente alto tra i giovani e l’OMS sconsiglia l’utilizzo delle bevande “light” per il controllo del peso. È importante prestare attenzione alla propria dieta e fare scelte consapevoli per mantenere la salute del cuore e prevenire eventuali rischi legati al consumo eccessivo di bevande zuccherate.
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