Basta con la lezione online che dicono gli studenti italiani – News – News
Quando Valeria si sveglia la mattina, sa benissimo che l’ha aspettata tutto il giorno davanti allo schermo del computer. Più di un mese fa, il diciassettenne romano quest’anno frequentava la scuola online per la seconda volta. A causa della pandemia, il governo italiano ha chiuso le scuole a marzo, riaprendole a settembre e chiudendole nuovamente a ottobre, quando sono scoppiati casi in molte parti d’Italia. Dal mese scorso, il Paese di 60 milioni di persone è stato suddiviso in tre aree a rischio. Grandi classi e studenti universitari frequentano le loro lezioni a distanza, mentre gli studenti di età compresa tra 10 e 13 anni vanno ancora a scuola ogni giorno a seconda della regione.
La situazione ha deluso Valeria e le sue compagne di classe che, in circostanze normali, frequentano il Liceo Bello Albertelli vicino al Colosseo. In risposta alla decisione del governo sulle lezioni online, ora stanno guardando le loro lezioni seduti sul marciapiede di fronte alla loro scuola accovacciati e laptop in piedi. Dietro di loro, sul muro dell’edificio adiacente, hanno appeso un drappo rosso con la scritta “La Scuola Siamo Noi”. “Siamo arrabbiati perché siamo qui”, dice Valeria. Gli studenti hanno chiesto al governo di fornire loro le attrezzature tecniche e sanitarie necessarie affinché potessero tornare alle loro classi. I dati del servizio statistico italiano mostrano che circa il 12% dei bambini e dei giovani tra i 6 ei 17 anni non possiede un computer o un tablet.
“Voglio tornare a scuola”
“La scuola siamo noi”
Oltre alla mancanza di attrezzature tecniche, lo psichiatra Massimo de Gianantonio sottolinea che il costante corso di formazione online e le lunghe ore di lavoro a casa influenzano la salute mentale e lo sviluppo della personalità degli studenti, ritardando il processo di indipendenza e sviluppando il senso di responsabilità in giovane età. Non prendono una lezione di vita.
Intanto in altre parti d’Italia gli studenti protestano per la lezione a distanza. A Torino, la dodicenne Anna ha detto a La Repubblica: “Non mi interessa diventare famosa, voglio solo tornare a scuola”.
“Perché molti politici hanno deciso di sacrificare i loro studenti per manifestare la loro opposizione all’opinione pubblica”, ha detto al Corriere de la Serra Agostino Mioco, portavoce del governo italiano per la protezione civile. Direttamente ed efficacemente nell’epidemia “.
L’apprendimento a distanza è iniziato come una soluzione necessaria
“La mancanza di istruzione è più pericolosa dell’epidemia”
In una lettera a La Stampa, il ministro dell’Istruzione Lucia Atsulina è apparsa in solidarietà con gli studenti in protesta. “Non puoi pagarti il prezzo più alto”, osserva e promette di lavorare affinché gli studenti tornino alle loro scuole.
Nessuno sa quando Valeria e le sue compagne torneranno a scuola. A marzo gli amministratori dei corsi online hanno parlato di una soluzione a un’esigenza, e in estate tutti speravano che il prossimo anno scolastico fosse uguale a tutti i corsi precedenti. Valeria dice però di essere certa che con l’arrivo della seconda ondata di pandemia riprenderanno le lezioni online, come tanti altri studenti in Italia.
Johannes Niedeker, dpa
A cura di: Stefanos Georgacopoulos
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