Appello del ministro degli Esteri italiano per assistenza alle aree di crisi
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio (al centro) strappa uno striscione con le immagini delle poltrone esposte dai parlamentari del M5S davanti alla Camera dei deputati dopo aver lanciato martedì a Roma una riforma che riduce il numero dei parlamentari. Foto: IC
Mercoledì il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha invitato i paesi sviluppati ad adottare misure per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano le aree di crisi.
Le dichiarazioni del ministro sono arrivate durante i colloqui ministeriali speciali a cui hanno partecipato i rappresentanti del Gruppo dei Venti e organizzati in collaborazione con il World Food Programme con sede a Roma.
Dalla città di Brindisi, nel sud Italia, il ministro ha affermato che la crisi del coronavirus evidenzia la necessità per i paesi ricchi di adottare misure per aiutare i bisognosi nei paesi poveri e in via di sviluppo.
Ha detto che la pandemia di coronavirus potrebbe aggiungere altri 100 milioni di persone ai ranghi globali degli affamati e dei malnutriti. “Uno dei primi passi per costruire un mondo migliore è assicurarsi che tutti siano nutriti”, ha aggiunto il ministro.
Il direttore esecutivo del WFP David Beasley ha affermato, tramite i social media, che il mondo ha una “finestra di opportunità per prevenire carestie, migrazioni di massa e destabilizzazione”.
Beasley ha anche invitato i paesi ricchi a dedicare più risorse a questo sforzo.
Nella “Dichiarazione di Matera”, una dichiarazione congiunta rilasciata martedì alla conclusione della riunione dei ministri degli esteri e dello sviluppo del G20, le 20 maggiori economie del mondo hanno affermato di “riconoscere che la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare e i sistemi alimentari sostenibili sono fattori chiave per porre fine alla fame. , incoraggiando la coesione sociale e lo sviluppo della comunità, riducendo le disuguaglianze sociali ed economiche tra e all’interno dei paesi…”
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