Anteprima della quarta tappa del Giro d’Italia 2023
distanza: 175 km
Sito di partenza: Venosa
Sito di completamento: Lago Lacino
Ora di inizio: 12:30 CEST
Tempo di completamento (circa): 17:15 CEST
Gli Appennini si estendono attraverso la penisola italiana, che i corridori si avventureranno per la prima volta nel Giro d’Italia di quest’anno. Sebbene si alzi a un’altitudine inferiore rispetto alle spaventose vette alpine che si trovano a nord del paese e che attendono più avanti nella gara, questa catena montuosa è comunque costituita da salite abbastanza grandi da avere un impatto significativo sulla gara. E il modo in cui si estende a sud fino alla Calabria ea nord fino alla costa ligure significa che offre facilmente agli organizzatori del Giro la possibilità di includere salite chiave per tutte e tre le settimane della gara.
La geografia degli Appennini era importante anche per l’Impero Romano nella storia antica. Formavano una barriera di terra naturale intorno a Roma, rendendo difficile per gli invasori spostarsi da un’estremità all’altra della penisola, mentre il terreno fertile nei valori era favorevole alla coltivazione di colture come olive e grano.
La tappa di oggi si svolgerà a sud dell’Appennino centrale a ovest di Roma, nell’Appennino meridionale, ma ha ancora un significato nella storia antica: Venosa ha dato i natali a Orazio, uno dei grandi poeti classici con uno stile intimo di conversazione. Il libro fornisce uno spaccato della vita a Roma durante l’età di Augusto.
Profilo della quarta tappa ottenuto dal sito del Giro d’Italia
La natura delle salite oggi è lunga e costante piuttosto che breve e ripida, quindi aspettati una gara di attrito piuttosto che esplosiva. In tutto ci sono 3.500 metri di dislivello, che non sono sufficienti per una battaglia completa di classifica generale (gli organizzatori gli hanno assegnato una valutazione di tre stelle su cinque), ma saranno sufficienti per sfilare i principali contendenti per la rosa. maglia. Il Passo Delle Crocelle di seconda categoria è la prima delle tre salite della giornata, con pendenze relativamente basse di circa il 4 o 5% per poco più di 20 chilometri; Poi arriva il Valco di Monte Carruozzo, un’altra salita di seconda categoria della stessa lunghezza e pendenza.
La salita finale del Colle Mollella inizia in modo simile, con una pendenza appena superiore al 5% all’inizio. Ma a metà salita le pendenze raggiungono circa il 10% e rimangono tali per i successivi 3 km prima di stabilizzarsi prima della vetta, seguito da un plateau di 3 km fino al traguardo presso la stazione sciistica di Lago Laceno. È su questo ripido tratto di strada che è probabile che si decida la tappa, come è stato l’ultima volta che ha visitato il Giro nel 2012, quando Domenico Pozzovivo ha vinto quella che resta della sua unica vittoria di tappa su sedici partenze del Giro.
In quell’occasione, nel gruppo erano rimasti 23 corridori che si sono messi alle spalle di Pozzovivo al traguardo, suggerendo che la salita è abbastanza dura da decidere quale dozzina di corridori si sfideranno per un finale alto in classifica generale, ma non creare una gerarchia tra di loro. E la sfortuna qui non deve essere fatale: Ryder Hesjedal ha subito una foratura poco prima della salita nel 2012, ma è riuscito a recuperare per essere tra quei 23 corridori, vincendo infine la maglia rosa.
I contendenti
La decisione sui contendenti della Fase 4 dipende dal fatto che ti aspetti o meno che la fuga stia alla larga. Il leader della corsa Remco Evenepoel (Soudal-Quick-Step) ha annunciato casualmente che stava cercando di concedere la maglia rosa a un corridore in fuga nella prima tappa di montagna del Giro, ma è più facile a dirsi che a farsi. Il belga avrà bisogno che tutte le squadre della classifica generale concordino che una fuga possa allontanarsi, il che sembra probabile considerando quanto siamo avanti in gara, ma nulla è garantito.
Sarà una gara tra i principali contendenti della classifica generale se c’è una squadra interessata a tenere insieme le cose, ma se una grande fuga riesce come previsto, dobbiamo cercare un potenziale vincitore.
A giudicare dal modo in cui stava inseguendo punti di montagna nella terza tappa, c’è quasi una certezza Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) proverà ad arrivare alla fuga. Il suo problema principale saranno le sue indiscutibili qualità e, con soli due minuti di ritardo, difficilmente riceverà molto guinzaglio dalle neopromosse e potrebbe pregiudicare le occasioni di break. Se Pinot non ce la fa, aspettati che Groupama-FDJ sia rappresentato mentre cerchi vittorie di tappa.
Bok Mollima (Trek-Segafredo) sarebbe di casa anche sulle montagne intermedie, mentre i suoi compagni di squadra Gli scagnozzi di Tom E Nathaniel Tsvatsion Entrambi sono competitivi in questo tipo di teatro.
Ci sono un sacco di altri piloti adatti per il podio e potrebbero fare una grande fuga. Aspettarsi Domenico Pozzovivo (ex vincitore dell’ultima salita), Simone ClarkE Stevie Williams Essere attivi anche da Israel-Premier Tech Lorenzo Rota E Rin Taramae Da Intermarche-Circus-Wanty.
Luigi Leone SanchezE Joe Dombrowski (entrambi sono Astana Kazakistan), Lorenzo FortunatoE Vincenzo Albanese (entrambi Eolo-Kometa), Aurelien Paret-PintreE Michael Sherill (entrambi Ag2r Citroën), Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Bob Jungle (Bora Hansgrohe), Valerio Conte (Koratec Celle Italia), Danni Vanhoek (DSM), Alessandro De MarchiE Filippo Zana (entrambi Jayco-Alula), Alessandro Covy (Team degli Emirati Arabi Uniti), Liner Rubio (Movistar) f Stefano Oldani E Nicola Consi (Alpecin-Deceuninck), tutti possibili favoriti per la prima vittoria in fuga del Giro.
predizione
È praticamente impossibile fare previsioni a questo punto della gara, ma siamo fiduciosi che la fuga ce la farà a superare la tappa. Nello spirito dell’Italia, sosterremo il campione italiano Filippo Zana assicurandosi la seconda vittoria di tappa consecutiva di Jayco-Alula e la prima vittoria del Grand Tour per se stesso.
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