Annuncio di scambio di centinaia di prigionieri tra Mosca e Kiev. IN DIRETTA – Sky Tg24
La Corte internazionale di Giustizia ha dichiarato la Russia colpevole di violazioni dei trattati antiterrorismo delle Nazioni Unite nell’Ucraina orientale. Secondo quanto stabilito dalla Corte, la Russia è tenuta a indagare sulle accuse di finanziamento del terrorismo, tuttavia non è stata emessa un’ordinanza di pagamento del risarcimento richiesto dall’Ucraina.
Il caso riguarda le accuse mosse dall’Ucraina secondo le quali la Russia avrebbe fornito finanziamenti ai separatisti nell’est del Paese nel 2014. Di conseguenza, l’Ucraina ha chiesto il risarcimento per la violazione dei trattati Onu firmati da entrambi i Paesi.
Inoltre, il caso accusa la Russia di violazione delle convenzioni contro la discriminazione nella Crimea. Durante le udienze, gli avvocati ucraini hanno sostenuto che le forze filo-russe hanno attaccato i civili come parte di una campagna di intimidazione e terrore. Tuttavia, gli avvocati russi hanno respinto tali accuse, affermando che le azioni dei ribelli non costituiscono terrorismo.
È importante sottolineare che le sentenze della Corte dell’Aia sono definitive e senza appello. Tuttavia, non esiste un meccanismo di coercizione per imporre il rispetto delle stesse.
Questo verdetto della Corte rappresenta un importante passo avanti nel tentativo di responsabilizzare la Russia per le sue azioni nell’Ucraina orientale e nella Crimea. L’Ucraina spera che questa decisione possa portare a una maggiore consapevolezza internazionale e a misure più concrete per contrastare queste violazioni dei trattati Onu.
Nonostante la mancanza di un meccanismo di coercizione, l’Ucraina spera che la Russia osservi la decisione della Corte e intraprenda i passi necessari per indagare sulle accuse di finanziamento del terrorismo e per risarcire gli eventuali danni causati. In ogni caso, questa sentenza rappresenta un importante precedente e un richiamo per tutti i Paesi che si impegnano a rispettare i trattati internazionali contro il terrorismo e la discriminazione.
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