Abruzzo, i dati: come la destra ha respinto il Campo largo. I voti persi dalla Lega a Fdi e FI
Il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio è stato rieletto con un’ampia maggioranza di voti, ottenendo 327.660 preferenze, quasi trentamila in più rispetto alla precedente elezione. Il suo principale sfidante, Luciano D’Amico, si è fermato a quota 284.748 voti.
Il Movimento 5 Stelle ha subito una pesante perdita di consensi, passando dal 20% delle preferenze del 2019 al 7,01% attuale, con la perdita di cinque consiglieri regionali su sette. Al contrario, il Partito Democratico ha raddoppiato i voti, arrivando al 20% e aumentando la sua presenza in consiglio.
Fratelli d’Italia ha registrato una netta crescita, diventando il primo partito con il 24,10% dei voti e otto seggi. La Lega ha perso consensi, mentre Forza Italia ha guadagnato ventimila voti, ottenendo il 13,4% delle preferenze e 4 seggi in consiglio. Il Partito Riformisti e Civici è rimasto fuori dal consiglio con solo il 2,81% dei voti.
Marislio ha avuto il supporto di 18 candidati al consiglio che hanno raccolto più di cinquemila voti ciascuno. La sconfitta del centrosinistra si è concentrata principalmente nella provincia di L’Aquila, dove Marsilio ha ottenuto un vantaggio di oltre 32.000 voti rispetto a D’Amico. La vittoria del centrodestra è stata particolarmente evidente nei piccoli centri, mentre D’Amico ha prevalso nella provincia di Teramo e nella città di L’Aquila.
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