Martedì Israele ha eliminato i requisiti per le maschere per interni, poiché i casi giornalieri si avvicinano allo zero
Il ministero della Salute ha annunciato che da martedì verrà eliminato l’obbligo di indossare mascherine al chiuso, segnando la fine di una delle uniche grandi restrizioni rimaste in Israele a causa del coronavirus.
Il ministero ha detto che ci sono state tre eccezioni. Lavoratori o ospiti che non sono stati vaccinati o guariti in istituti di assistenza sociale, strutture di assistenza a lungo termine o case per anziani, persone in viaggio per la quarantena e viaggiatori su un volo.
Il ministero della Salute non si è rivolto alle scuole. In passato, ha affermato, le mascherine sarebbero ancora necessarie perché la maggior parte dei minori di 16 anni non è stata ancora vaccinata.
Il ministero ha affermato che se la tendenza al ribasso dei tassi di infezione continuerà e la campagna di vaccinazione per i bambini dai 12 ai 15 anni, iniziata domenica scorsa, avrà successo, ci sarà un’altra discussione per considerare l’abolizione dell’obbligo della museruola anche nelle scuole.
Il Ministero della Salute continuerà inoltre ad aggiornare il suo elenco di paesi rossi da cui i viaggiatori saranno tenuti a mettere in quarantena per 10 giorni al ritorno.
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La scorsa domenica, Israele ha iniziato la sua campagna per vaccinare i bambini dai 12 ai 15 anni, con 600.000 ammissibili alla vaccinazione.
Questa mossa è arrivata dopo sei mesi Israele ha avviato una campagna di vaccinazione Per gli adulti, dopo l’approvazione della FDA del vaccino per gruppi di età Pfizer-BioNTech.
Alcuni HMO hanno già vaccinato bambini sotto i 16 anni di età in gruppi ad alto rischio e non hanno notato effetti collaterali significativi dall’iniezione.
La campagna di vaccinazione di massa di Israele, che ha già somministrato entrambe le iniezioni a più della metà della popolazione, insieme alle misure di blocco, ha ridotto il numero di nuovi casi giornalieri (basato su una media settimanale), da 8.600 al culmine della crisi sanitaria a appena 19 di domenica.
Al culmine dell’epidemia, nel Paese si contavano 88.000 casi attivi e 1.228 casi gravi; A partire da lunedì, c’erano 212 infezioni attive e 29 persone in gravi condizioni.
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