Dior dà vita al mazzo dei Tarocchi in un film di Matteo Garrone
Maria Grazia Chiuri reinventa gli Arcani Maggiori per raccontare la storia dell’autorealizzazione nella sfilata Haute Couture Primavera / Estate 2021.
“cosa vuoi sapere?” Una vecchia chiede in italiano, con la mano stende un mazzo di tarocchi sul tavolo nel debole bagliore del fuoco. Una giovane donna guarda i suoi occhi spalancati con paura, mostrando una debole cicatrice sulla guancia. “chi sono?” Mi chiede (cosa che mi chiedo anche io mentre indosso un cappello).
Inizia così la sfilata Haute Couture Primavera / Estate 2021 di Dior, una meditazione cinematografica sulle arti mistiche che fonde le icone dei tarocchi con il DNA del design Dior. Non è la prima volta che la casa solleva questo argomento; Si dice che l’omonimo fondatore di Dior abbia letto le sue carte prima di ogni spettacolo e il direttore creativo Maria Grazia Chiuri ha chiarito che lei intreccia questi segnali visivi in tutte le sue collezioni. Tuttavia, questa presentazione è ancora più attraente: la seconda casa di collaborazione con il regista italiano Matteo Garrone, Castello dei Tarocchi Conduce lo spettatore in un viaggio narrativo attraverso il paesaggio simbolico dei Tarocchi come narrato durante il viaggio di una donna alla scoperta di sé.
All’inizio del film, la vediamo intravedere fugacemente qualcosa nella hall: un personaggio con i capelli corti il cui volto da ragazzo porta la stessa cicatrice del suo viso. Mentre i due vagano per il castello vuoto, assistiamo al loro confronto con il destino sotto forma di figure misteriose, che vanno dal Puckish Fool all’elegante Alta Sacerdotessa, una donna nera con un abito jacquard dorato e bordeaux. La giovane signora pesa nervosamente i totem davanti alla giustizia. La sua controparte fanciullesca si china a guardare negli occhi dell’impiccato. Mentre entrambi navigano nell’incantevole mondo visivo dei Tarocchi, il destino sembra stringere le maniche e indirizzarli l’uno verso l’altro.
Ispirata a un mazzo di tarocchi del XV secolo progettato per il Duca di Milano, la collezione stessa possiede qualità lussuose di un’epoca passata: velluto devoré, garza laminata in oro, ricami raffinati e trame confortevoli che parlano del legame tra moda consolidata e tradizione e antico artigianato universale. I suoi personaggi sono ravvivati da apparizioni che vanno dal cappotto lungo fino al pavimento e ricamato di piume del mago, alla ciocca di capelli scolpita dalla luna all’abito da sera color seta. Alla fine del film, le due metà si incontrano di nuovo e si vestono; Il vapore sale mentre entrano nella doccia. Nella ripresa finale, il maschile e il femminile si riconciliano quando i due diventano uno, e si distinguono mescolandosi per formare un insieme bisessuale.
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