Travaglio a La7: Se Ghali dice Stop al genocidio e Israele si incazza, vuol dire che… – Il Fatto Quotidiano Riscrivi il titolo in italiano per il mio sito web SDI Online e rimuovi il nome degli altri siti web.
“Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ha commentato le polemiche suscitate dalle parole di Ghali affermando che le critiche si sono concentrate sul prendersela con un artista che ha dichiarato ‘Stop al genocidio’.
Secondo Travaglio, sarebbe stato meglio se Ghali avesse utilizzato il termine ‘crimini di guerra’, ma sottolinea che un artista deve essere libero di esprimere ciò che desidera.
Travaglio fa notare che 30 anni fa, al Festival di Sanremo, Beppe Grillo aveva il diritto di dire ciò che voleva, mentre oggi si scandalizza persino per una semplice frase o un ritornello sul tema dei migranti.
Il direttore del Fatto Quotidiano condivide la difesa di Lilli Gruber nei confronti di Mara Venier, che è stata lasciata da sola a gestire una situazione che non era di sua competenza.
Critica il clima di terrore attuale, in cui sembra strano che un artista possa esprimere il proprio pensiero liberamente.
Travaglio sottolinea che il problema non risiede tanto nella politica di Giorgia Meloni, quanto nel fatto che la Rai è sotto il controllo del governo. Afferma che a causa della paura si finisce per avere paura persino delle cose più normali e innocue, tra cui la censura delle opinioni degli artisti.
Mario Sechi, direttore responsabile di Libero, ha un’opinione diversa. Afferma che il genocidio non esiste e che tutti hanno citato solo i bombardamenti israeliani. Critica Ghali per non aver menzionato anche la strage degli innocenti israeliani avvenuta l’7 ottobre.
Travaglio replica a Sechi sostenendo che se Ghali dichiara ‘Stop al genocidio’ e ciò infastidisce Israele, significherebbe che c’è qualcosa da nascondere.
Travaglio sostiene inoltre che Ghali è libero di ritenere che ciò che accade in Israele sia un genocidio e che non sia necessario che qualcuno faccia una dichiarazione su richiesta dell’ambasciata di uno Stato estero che non è stato nemmeno menzionato.”
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