Da Mozilla a Spotify, le concessioni di Apple allEuropa non piacciono agli sviluppatori – SDI Online
Apple ha recentemente apportato alcune modifiche per adeguarsi al Digital Market Act ufficiale dell’UE, ma sembra che questo non sia sufficiente per soddisfare i desideri dei suoi sviluppatori. Nonostante Apple abbia seguito tutte le indicazioni del Digital Market Act e abbia offerto agli sviluppatori la possibilità di richiedere l’interoperabilità con altre piattaforme, uno dei principali punti di dibattito è la nuova Core Technology Fee.
Questa nuova tassa richiede ai sviluppatori di pagare 0,50 euro per ogni download di un’app di successo a partire dal 1.000.001° download. Questa decisione ha suscitato molte critiche da parte dei principali sviluppatori come Spotify ed Epic Games. In particolare, Spotify ha espresso preoccupazione per i costi aggiuntivi che comporterà questa tassa, considerando che l’app conta oltre 250 milioni di installazioni in Europa per la sua applicazione gratuita.
Alcuni sviluppatori si lamentano del fatto che le norme del Digital Market Act si applicano solo all’Europa, costringendo così allo sviluppo di versioni separate per diverse regioni. Inoltre, ogni aggiornamento di un’app viene considerato come una nuova installazione, portando a cifre enormi che devono essere pagate da aziende come Spotify ogni mese. Questo ha portato alla preoccupazione che alcuni sviluppatori più piccoli possano essere scoraggiati ad aggiornare le loro app di successo a causa dei costi associati ad ogni aggiornamento.
È importante notare che il Digital Market Act entrerà in vigore a marzo e l’UE valuterà le proposte e le interpretazioni delle norme alla luce dei loro requisiti e potrebbe apportare modifiche. Tuttavia, l’imposizione di una Core Technology Fee così elevata potrebbe avere un impatto negativo sulla creazione e lo sviluppo di store concorrenti. Al momento, ci sono solo due possibili rivali per l’AppStore in Europa, il che potrebbe limitare la scelta e la concorrenza nel settore delle app.
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