Sven-Goran Eriksson: «Ho un cancro, mi resta un anno da vivere» – SDI Online
L’ex allenatore della Lazio, Sven-Goran Eriksson, ha rivelato di essere affetto da un cancro terminale e ha stimato di avere un massimo di un anno di vita. L’annuncio è arrivato inaspettatamente durante un’intervista esclusiva concessa dal celebre allenatore svedese. Eriksson, noto per la sua lunga carriera nel mondo del calcio, ha lasciato un segno indelebile nel panorama sportivo italiano, vincendo uno scudetto con la Lazio nel 2000 e guidando anche altre squadre italiane di prestigio come Roma, Fiorentina e Sampdoria.
La sua malattia è stata scoperta per caso durante un consulto medico, in cui è emerso che Eriksson aveva anche avuto un ictus. Nonostante ciò, l’ex allenatore ha dichiarato di non provare grandi dolori, anche se consapevole che il cancro non può essere operato e può solo essere rallentato.
Durante la sua lunga carriera nel calcio, Eriksson ha anche fatto la storia ricoprendo il ruolo di allenatore della nazionale di calcio dell’Inghilterra, diventando così il primo straniero a ricoprire questa importante carica.
Dopo aver lasciato il panorama calcistico a causa dei suoi problemi di salute, Eriksson ha trascorso un periodo come direttore sportivo del club svedese Karlstad. Tuttavia, l’ex allenatore ha deciso di dimettersi definitivamente per dedicarsi a tempo pieno alla sua famiglia e a combattere con coraggio la malattia che lo affligge.
La storia di Eriksson non è limitata solo all’Italia e all’Inghilterra, ma spazia anche in altre parti del mondo. Infatti, il celebre allenatore ha avuto esperienze di coaching in Costa d’Avorio, Messico, Filippine e Cina. Questo dimostra la sua passione per il calcio e l’impegno che ha dedicato a questa disciplina in tutto il mondo.
La notizia del cancro terminale di Eriksson ha sconvolto non solo i suoi tanti fan nel mondo del calcio, ma anche coloro che ammirano la sua volontà e forza d’animo. Nonostante la malattia che lo colpisce, Eriksson ha promesso di continuare ad affrontare la vita con il suo solito coraggio e di trascorrere il tempo rimasto con la sua amata famiglia. Il calcio italiano, e non solo, si stringe attorno a lui in questo difficile momento, dimostrando ancora una volta l’enorme affetto e stima che ha guadagnato nel corso degli anni.
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