Milano, Fiorenza Rancilio trovata morta in via Crocefisso: il figlio accusato di omicidio. Il fratello della vittima, Augusto, venne sequestrato dalla ndrangheta nel 1978
Fiorenza Rancilio è stata trovata morta nella sua casa a Milano il 13 dicembre. La vittima aveva ferite profonde alla testa ed era nella sala da pranzo. Il figlio di 37 anni, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, era in casa al momento del ritrovamento del corpo. Dopo essere stato sentito dagli investigatori, è stato portato in ospedale in stato di choc e successivamente fermato con l’accusa di omicidio.
La vittima era la presidente della Fondazione Augusto Rancilio, un’importante organizzazione benefica. La Fondazione è stata fondata in memoria del fratello di Fiorenza, che è stato sequestrato nel 1978 e non è mai stato ritrovato. Nonostante questo terribile evento, la Fondazione non ha commentato l’accaduto.
Madre e figlio vivevano nello stesso palazzo, ma in piani diversi. La donna delle pulizie ha scoperto il corpo dopo che i dipendenti si sono allarmati per l’assenza della donna in ufficio. I vicini descrivono la famiglia come riservata e benestante.
Le indagini sull’omicidio sono ancora in corso e la polizia sta cercando di determinare il movente dell’assassino. Al momento, non sono stati resi noti ulteriori dettagli sull’indagine.
La morte di Fiorenza Rancilio ha scosso profondamente la comunità, soprattutto perché la famiglia era conosciuta per essere molto rispettata nella città. La Fondazione Augusto Rancilio ha svolto un ruolo importante nella comunità, finanziando progetti di beneficenza e aiutando coloro che sono meno fortunati.
L’arresto del figlio di Fiorenza, Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, ha lasciato molti sconcertati. Gli amici e i vicini hanno descritto la famiglia come un gruppo unito e sembrava che non ci fossero problemi evidenti. Le autorità stanno ancora cercando di comprendere cosa possa aver portato al tragico evento.
La morte di Fiorenza Rancilio è stata un duro colpo per la Fondazione Augusto Rancilio e per la comunità milanese nel suo complesso. Il suo ricordo rimarrà vivo attraverso le opere di beneficenza che la Fondazione continuerà a sostenere. Ora è compito degli investigatori scoprire la verità dietro questa terribile tragedia e assicurare che chiunque sia responsabile venga portato davanti alla giustizia.
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