Saman Abbas, le rivelazioni del fratello in aula: «Mio zio ha preso mia sorella per il collo. Mia madre? Guardava…» – SDI Online
Il fratello di Saman Abbas ha testimoniato in tribunale, raccontando gli ultimi momenti di vita della sorella e accusando lo zio e i cugini dell’omicidio. Il corpo di Saman è stato trovato nel novembre del 2022, quasi un anno dopo la sua sparizione. Da subito, i sospetti per la scomparsa di Saman si erano concentrati su alcuni membri della famiglia, incluso il padre. Il fratello ha dichiarato che la madre era presente durante l’omicidio e che “guardava” mentre lo zio prendeva Saman. L’inchiesta ha portato all’imputazione di cinque familiari, compresi i genitori, lo zio e due cugini. Il fratello di Saman ha deciso di dire “tutta la verità” dopo che le sue precedenti dichiarazioni erano state dichiarate inutilizzabili dalla Corte di assise. Ha ammesso di aver mentito in passato per ordine del padre e di avere paura di lui e dello zio. Il ragazzo ha detto di aver rivelato ai carabinieri dove il corpo di Saman poteva essere seppellito, ma solo dopo essere stato costretto a farlo dai cugini. Durante una riunione degli imputati, il ragazzo ha sentito suo padre parlare di “scavare” e di “passare dietro alle telecamere”. Uno degli imputati è fuggito in Francia, ma è stato rintracciato mesi dopo. Il fratello di Saman è stato sentito come testimone assistito e non è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura per i minorenni di Bologna. L’avvocata che lo assiste ha rinunciato al mandato come difensore di parte civile per lui e per l’Unione comuni della bassa reggiana.
Il fratello di Saman Abbas ha testimoniato in aula, facendo luce sui drammatici avvenimenti che hanno portato alla morte della sorella e accusando i familiari. La giovane è stata trovata senza vita nel novembre del 2022, quasi un anno dopo la sua misteriosa scomparsa. Fin dall’inizio, i sospetti si sono concentrati sui parenti più stretti, compreso il padre. Il fratello, coraggiosamente, ha raccontato che la madre era presente durante l’omicidio, assistendo impassibile mentre lo zio si impossessava di Saman. I risultati delle indagini hanno portato all’incriminazione di cinque membri della famiglia, tra cui i genitori, lo zio e due cugini. Il giovane testimone, dopo che le sue dichiarazioni precedenti erano state dichiarate inutilizzabili dal tribunale, ha deciso di dire la “verità completa”. Ha ammesso di aver mentito in passato per ordine del padre e di provare timore nei confronti di lui e dello zio. Il ragazzo ha rivelato di aver indicato ai carabinieri il luogo in cui il corpo di Saman era stato sepolto, ma solo dopo essere stato costretto dai cugini. Durante una riunione con gli imputati, il fratello ha sentito suo padre parlare di “scavare” e di “superare le telecamere”. Tra gli imputati c’è stato un fuggitivo in Francia, ma è stato rintracciato diversi mesi dopo. Il fratello di Saman è stato ascoltato come testimone assistito e non è stato indagato dalla Procura per i minorenni di Bologna. L’avvocata che lo assiste ha deciso di rinunciare al mandato come difensore di parte civile sia per lui che per l’Unione comuni della bassa reggiana.