Ictus, nove casi su dieci si possono prevenire: sei consigli per ridurre il rischio – SDI Online
L’ictus cerebrale è una delle principali cause di morte in Italia, posizionandosi al terzo posto dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Ogni anno, circa 100.000 italiani vengono colpiti da questa grave patologia.
Ciò che rende ancora più preoccupante questa situazione è il fatto che la metà dei sopravvissuti all’ictus rimane con problemi di disabilità permanenti. Questo significa che, anche se si riesce a sopravvivere all’attacco cerebrale, si possono comunque affrontare sfide significative nella riabilitazione e nelle attività quotidiane.
Tuttavia, ci sono buone notizie. Fino al 90% degli ictus potrebbe essere evitato se si correggono i principali fattori di rischio. Tra questi rientrano lo stile di vita, l’alimentazione, la pressione arteriosa, il colesterolo, la glicemia e la fibrillazione atriale. Sembra incredibile che così tante vite possano essere salvate semplicemente modificando alcune abitudini quotidiane.
Inoltre, è importante evidenziare come il consumo eccessivo di alcol sia un fattore di rischio significativo per l’ictus. Limitare l’assunzione di alcol può aiutare a prevenire questa pericolosa malattia e a salvaguardare la salute del nostro cervello.
Secondo la World Stroke Organization- Lancet Neurology Commission, entro il 2050 si prevede un aumento del 50% delle morti causate dall’ictus. Questo si tradurrebbe in costi annuali associati alla malattia stimati intorno ai 2,3 trilioni di dollari. Questi dati sottolineano l’importanza di agire tempestivamente per prevenire l’ictus e limitare il suo impatto sulla società e sull’economia.
Riconoscere tempestivamente i sintomi dell’ictus e chiamare immediatamente i soccorsi possono fare la differenza tra la vita e la morte, o tra una completa guarigione e una grave disabilità. Prestare attenzione a segni come l’irrigidimento del viso, la difficoltà a parlare o comprendere, la debolezza o il mancato controllo di un arto, può essere fondamentale per una pronta diagnosi e un trattamento adeguato.
In conclusione, l’ictus cerebrale continua a rappresentare una sfida significativa per la sanità pubblica in Italia. È fondamentale sensibilizzare la popolazione sui fattori di rischio e promuovere uno stile di vita sano per ridurre l’incidenza di questa malattia devastante. Solo in questo modo possiamo sperare di abbattere le statistiche allarmanti legate all’ictus e salvare più vite ogni anno.
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