La giornalista ucraina Victoria Roshchyna scomparsa dal 3 agosto nelle zone occupate
La giornalista freelance ucraina Victoria Roshchyna è scomparsa il 3 agosto dopo essere arrivata nei territori occupati dai russi per un reportage. L’allarme sulla sua sorte è stato lanciato il 4 ottobre dall’International Women’s Media Foundation (Iwmf), che ha espresso preoccupazione per la sua sicurezza e ha chiesto attenzione internazionale sul caso.
Roshchyna è una giornalista pluripremiata che da anni si occupa di inchieste sulla criminalità e i diritti umani, lavorando per media indipendenti come Ukrainska Pravda e Radio Free Europe. Nel 2022 è stata catturata dai russi due volte, ricevendo il premio Courage in Journalism dall’Iwmf per i suoi reportage sull’invasione e sulle brutalità dei russi.
È scomparsa dopo aver attraversato i controlli di frontiera in Polonia il 3 agosto e non si hanno più notizie da allora. La sua scomparsa è stata denunciata alle autorità ucraine il 12 agosto. Svetlana Gannushkina, attivista russa e vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2022, ha inviato una richiesta di chiarimento al commissario russo per i diritti umani, ma non ha ancora ricevuto risposta.
Il padre di Roshchyna crede che sia stata catturata dalla Russia e che possa trovarsi in una prigione russa insieme ad altri prigionieri ucraini. L’Iwmf ha evidenziato il coinvolgimento della Russia nella censura della libertà di parola e ha chiesto agli altri difensori dei diritti umani e della libertà di stampa di sostenere la loro richiesta di informazioni sulla posizione di Roshchyna.
La direttrice di Ukrainska Pravda, testata con cui Roshchyna ha collaborato, ha descritto la giornalista come coraggiosa e impegnata nel raccontare le storie di coloro che sono rimasti nei territori occupati. Roshchyna stessa ha dichiarato di non aver mai avuto paura di dire la verità e che considera il suo lavoro come un dovere professionale.