Il Niger, da sempre trascurato, ora in vetrina. Quando i colpi di stato toccano leredità coloniale – Il Fatto Quotidiano
Titolo: “Un’onda di instabilità politica nell’Africa occidentale e la lotta per il controllo delle risorse”
Agosto 2020: Ammutinamento e colpo di stato in Mali, con destituzione del presidente Ibrahim Boubacar Keïta. Gennaio 2022: Golpe militare in Burkina Faso contro il presidente Roch Marc Christian Kaboré. Questi eventi hanno scosso profondamente l’Africa occidentale, ma la loro copertura mediatica è stata sorprendentemente limitata.
Tuttavia, recentemente, un’altra nazione africana ha attirato l’attenzione dei media internazionali: il Niger. La ragione di ciò risiede nella scoperta di depositi di uranio nel nord del paese. Questi inaspettati accumuli minerali hanno immediatamente attirato l’attenzione di molte nazioni, compresa la Francia.
La Francia, ex potenza coloniale, ha forti interessi nella regione e teme di perdere l’accesso a queste concessioni di uranio. Pertanto, la crescente avvicinamento del Mali e del Burkina Faso alla Cina e alla Russia ha generato preoccupazione per una potenziale forte influenza da parte di queste due grandi potenze nella regione.
Questa situazione è complessa e affonda le radici nell’eredità coloniale dell’Africa, in cui molte nazioni sono state oggetto di sfruttamento delle risorse da parte delle potenze europee. Il Niger, in particolare, è diventato strategico per il suo potenziale di allontanarsi dall’influenza europea e svilupparsi in modo indipendente.
Mentre alcuni invocano la democrazia e il rispetto delle regole come principi guida per affrontare tali questioni, altri indicano la minaccia delle multinazionali che potrebbero diventare pericolose se non sono sotto il controllo delle nazioni africane stesse.
L’Africa è spesso associata all’idea di novità e sviluppo, tuttavia, in questo caso, ci troviamo di fronte a complicazioni politiche ed economiche di vasta portata. La lotta per il controllo delle risorse, soprattutto quelle minerarie, ha il potenziale di destabilizzare intere nazioni e creare un clima di incertezza nella regione.
È evidente che l’Africa occidentale sta affrontando una serie di sfide politiche ed economiche complesse. La comunità internazionale e i leader africani devono collaborare per trovare soluzioni che stabilizzino la situazione e permettano agli Stati africani di gestire le proprie risorse in modo equo e sostenibile. Solo attraverso un dialogo costruttivo e un impegno reciproco sarà possibile affrontare questi complicati problemi che affliggono una regione che merita di più che l’attenzione superficiale che spesso riceve dai media.
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