Cresce a giugno il terziario italiano, ma il ritmo della crescita rallenta ancora
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ROMA (Reuters) – Il settore dei servizi in Italia è cresciuto per il sesto mese consecutivo a giugno, anche se a un ritmo più lento rispetto a maggio, poiché i tassi di interesse più elevati hanno pesato sul sentiment nella terza economia dell’eurozona.
Il mese scorso, l’indice PMI (Global Purchasing Managers’ Index) di HCOB è arrivato a 52,2, in calo rispetto a 54,0 di maggio. Era al di sopra del livello 50 che separa la crescita dalla contrazione, ma inferiore alle attese, poiché un sondaggio Reuters di 17 analisti ha indicato una cifra di 53,0.
“È probabile che il ritmo continui a rallentare nei prossimi mesi, man mano che i timori di recessione si diffondono gradualmente nel settore dei servizi italiano”, ha affermato Tariq Kamal Chowdhury, economista di HCOB.
“Anche l’aumento dei tassi di interesse è citato come fattore di stress”, ha affermato. Il mese scorso la Banca centrale europea ha alzato i tassi di interesse nella zona euro al livello più alto degli ultimi 22 anni e ha dichiarato che a luglio era giustificato un nono aumento consecutivo.
Tutti i sottoindici del sondaggio PMI sono diminuiti, compreso il New Business Index, che è sceso a 52,9 da 55,4 in precedenza, mentre le aspettative di business sono scese a 62,3 da 64,2 e la lettura dei prezzi addebitati è scesa a 51,4 da 54,1.
Il PMI per il settore manifatturiero più piccolo italiano, pubblicato lunedì, è arrivato a 43,8 a giugno da 45,9 a maggio, la lettura più debole in più di tre anni.
Il sondaggio di mercoledì ha mostrato che il PMI composito che unisce servizi e manifatturiero è rimasto stabile a 49,7 a giugno rispetto a 52,0 a maggio, la prima volta che è sceso al di sotto dell’importantissimo livello di 50 quest’anno.
Il Tesoro italiano ritiene che la crescita nel settore dei servizi sarà sufficiente a compensare un rallentamento della produzione nei prossimi mesi, hanno detto i funzionari.
Roma ha recentemente alzato le sue previsioni di crescita economica per l’intero anno 2023 all’1,0% dallo 0,6%, ma lunedì il primo ministro Georgia Meloni ha dichiarato che la cifra finale potrebbe raggiungere l’1,2%.
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