L’economia italiana in crisi tra inflazione e timori energetici – Xinhua
Un uomo passa davanti a un ufficio di cambio a Roma, Italia, 1 aprile 2022. (Xinhua/Jane Mamengni)
Moody’s ha declassato la sua valutazione del sistema bancario del paese da “stabile” a “negativo” e ha affermato di aspettarsi che le condizioni per il settore bancario peggiorino ulteriormente nei prossimi 12-18 mesi, in particolare per quanto riguarda la performance dei prestiti bancari e gli utili più ampi. .
(XINHUA) – ROMA, 2 nov. – La società di rating Moody’s ha tagliato mercoledì le sue previsioni per l’economia italiana, l’ultimo di una serie di indicatori preoccupanti per il Paese.
Moody’s ha declassato la sua valutazione del sistema bancario del paese da “stabile” a “negativo” e ha affermato di aspettarsi che le condizioni per il settore bancario peggiorino ulteriormente nei prossimi 12-18 mesi, in particolare per quanto riguarda la performance dei prestiti bancari e gli utili più ampi. .
La notizia fa seguito a una serie di declassamenti delle prospettive di crescita a medio termine dell’economia italiana da parte di Banca d’Italia, Istituto nazionale di statistica (ISTAT), Confindustria, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e Commissione europea.
Persone all’esterno dell’edificio della Commissione europea a Bruxelles, Belgio, 18 ottobre 2022. (Xinhua/Cheng Huansong)
Nel suo ultimo rapporto, l’ISTAT ha rivelato che i dati preliminari hanno mostrato che l’economia è cresciuta dello 0,5% più forte del previsto nel terzo trimestre dell’anno. Tuttavia, l’ISTAT prevedeva una crescita economica negativa per il quarto trimestre.
Il consenso tra i modelli di crescita è che l’economia italiana sarà piatta il prossimo anno dopo essere cresciuta tra il 3 e il 3,5 per cento quest’anno. Mercoledì Moody’s è stato più cauto, prevedendo una crescita del 2,7% per l’intero anno e una crescita zero nel 2023.
La gente passa davanti a un ufficio di cambio a Roma, Italia, 2 marzo 2022. (Xinhua/Jane Mamengni)
Le sfide vanno oltre la crescita economica. Gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina hanno spinto i prezzi a livelli record – gli ultimi dati mostrano che il tasso annuo di inflazione in Italia era dell’11,9 per cento in ottobre – e hanno sollevato preoccupazioni sull’accesso all’energia e sull’affidabilità delle principali catene di approvvigionamento. Inoltre, l’euro scambiato per lo più in territorio negativo rispetto al dollaro USA da agosto ha eroso il potere d’acquisto delle imprese e dei residenti italiani.
Lunedì il governatore della Banca d’Italia Ignazio Fiesco ha invitato la Banca centrale europea ad aumentare i tassi di interesse per difendere l’euro dal dollaro e dalle altre valute.
Questi fattori hanno contribuito a un ampio calo dei prezzi delle azioni – la borsa italiana di Milano è scesa di quasi il 20% quest’anno, nonostante i lievi guadagni nelle ultime sessioni – e all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il titolo di riferimento a 10 anni dell’Italia è stato scambiato quasi esclusivamente al di sopra della soglia del 4% dalla fine di settembre, ed era al 4,3% alla chiusura della sessione di mercoledì. A parte un breve aumento a giugno, il rendimento non ha superato il 4% in Italia dal 2014. L’aumento dei rendimenti obbligazionari è un riflesso del nervosismo degli investitori per l’economia.
Una foto scattata il 1 giugno 2022 mostra l’Euro Sculpture a Francoforte, in Germania. (Xinhua/Lu Yang)
L’Italia ha la quarta economia più grande in Europa e la terza più grande nella zona euro di 19 paesi. Secondo le ultime stime, il tasso di crescita economica del Paese quest’anno dovrebbe superare la media dell’Eurozona, per poi scendere sotto la media nel 2023. ■
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