I frutticoltori italiani utilizzano le grotte collinari per ridurre le bollette energetiche
I coltivatori di mele hanno 34 zone di raffreddamento nelle vaste grotte, dove possono conservare dal 12% al 13% della loro produzione e ridurre i costi energetici.
Bredia, Italia – I coltivatori di mele del nord Italia utilizzano frigoriferi naturali scavati su una collina per conservare i loro raccolti in un ambiente controllato che rimane a temperatura costante durante tutte le stagioni.
A trecento metri di profondità sotto le orchidee a Bredia, piccolo paese del Trentino, il gruppo di Melinda ha creato 34 zone di raffreddamento in vaste grotte, dove possono trattenere dal 12% al 13% della loro produzione e ridurre i costi energetici.
All’interno delle zone più fresche delle grotte, le mele vengono stoccate in casse di plastica impilate e spostate da lavoratori in caschi di sicurezza alimentati da un muletto.
“A livello di impatto ambientale, abbiamo visto maggiori benefici e ritorni”, ha affermato Mauro Erlicher, direttore dell’impianto sotterraneo.
“Uno di questi è sicuramente legato ai livelli di energia, perché con un test che è stato fatto l’anno scorso… abbiamo misurato un risparmio del 32% di elettricità nella grotta”.
Le grotte attualmente immagazzinano circa 30.000 tonnellate di mele, un numero che dovrebbe salire a 40.000 tonnellate nel prossimo futuro.
Ehrlicher ha spiegato come le grandi celle frigorifere fuori terra utilizzino un “pannello sandwich” isolato con poliuretano e pannelli metallici per mantenere fresco l’interno.
Nelle grotte sotterranee, le rocce fungono da “piatto sandwich”, quindi sono “il più naturali possibile”.
Prima che le grotte vengano utilizzate, le rocce vengono raffreddate a gas a una profondità da 5 a 7 metri (da 16,5 a 23 piedi), il che significa che mantengono una temperatura costante di 1°C (34°F).
Mentre l’estate fuori terra si avvicina alla fine della raccolta, la raccolta è iniziata e gli agricoltori stanno lavorando alla raccolta delle mele dai frutteti, che dureranno per 30-40 giorni.
Un contadino, Loris Cagliari, si è detto scettico quando ha sentito per la prima volta l’idea della grotta, ma è stato subito ossessionato dai risultati.
“All’inizio eravamo titubanti, poi ci siamo resi conto che funzionava, perché c’è un buon risparmio energetico, che è molto sostenibile. Speriamo di poter continuare con il nostro progetto”. – Rappler.com
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