Il problema è stato scoperto sul telescopio spaziale James Webb – MIRI Anomaly
Aggiornamento delle operazioni del dispositivo a medio infrarosso
Il[{” attribute=””>James Webb Space Telescope’s Mid-Infrared Instrument (MIRI) has four observing modes. During setup for a science observation on August 24, a mechanism that supports one of these modes, known as medium-resolution spectroscopy (MRS), exhibited what appears to be increased friction. This mechanism is a grating wheel that allows astronomers to select between short, medium, and longer wavelengths when making observations using the MRS mode. Following preliminary health checks and investigations into the issue, an anomaly review board was convened on September 6 to assess the best path forward.
Il team di Webb ha sospeso le note di pianificazione utilizzando questa modalità di monitoraggio mentre continuava ad analizzarne il comportamento. Attualmente stanno anche sviluppando strategie per riprendere le osservazioni MRS il prima possibile. L’osservatorio è sano e le altre tre modalità di monitoraggio MIRI – imaging, spettroscopia a bassa risoluzione e coronografo – funzionano normalmente e rimangono disponibili per osservazioni scientifiche.
Lo strumento del James Webb Space Telescope (MIRI) vede la luce nella regione del medio infrarosso dello spettro elettromagnetico, con lunghezze d’onda più lunghe di quelle che i nostri occhi possono vedere.
MIRI consente agli scienziati di utilizzare molteplici tecniche di osservazione: imaging, spettroscopia e coronografia per supportare l’intera gamma degli obiettivi scientifici di Webb, dall’osservazione del nostro sistema solare e di altri sistemi planetari, allo studio dell’universo primordiale.
Per racchiudere tutte queste modalità in un unico strumento, gli ingegneri hanno progettato un complesso sistema ottico in cui la luce proveniente dal telescopio Webb segue un complesso percorso 3D prima di raggiungere finalmente i rivelatori MIRI.
Il rendering di questo artista mostra il percorso verso la modalità di ripresa di MIRI, che fornisce funzionalità sia di fotocopia che di corografia. Contiene anche un semplice spettrofotometro. Per prima cosa osserviamo la sua struttura meccanica con tre coppie prominenti di tralicci in fibra di carbonio che si attaccheranno al vano strumenti Webb sul retro del telescopio.
Lo specchio pickup, che si comporta come un binocolo, riceve la luce dal telescopio, mostrata in blu scuro, e la dirige all’unità di imaging del MIRI. All’interno del dispositivo, un sistema di specchi riconfigura il fascio luminoso e lo reindirizza fino a raggiungere la ruota portafiltri dove viene scelta la gamma di lunghezze d’onda del medio infrarosso desiderata da un insieme di 18 diversi filtri ciascuno con una propria specifica funzione (il raggio assume il colore azzurro nell’animazione).
Infine, un’altra serie di specchi riprende il raggio di luce che emerge dalla ruota portafiltri e ricostruisce l’immagine del cielo sui rivelatori MIRI.
Credito: ESA/ATG medialab