Recensione Il signore delle formiche: il dramma italiano in costume denuncia un passato anti-gay
Venezia: questo ambizioso pezzo storico racconta la storia del drammaturgo italiano Aldo Bribanti, che fu imprigionato per essere gay negli anni ’60.
Oscar Wilde potrebbe essere la persona più famosa ad affrontare la prigione per essere gay, ma non è stato l’unico a soffrire sotto un vecchio sistema legale. Ambientato nell’Italia degli anni ’60, il lungo dramma storico di Gianni Amelio racconta la storia di Aldo Bribanti, drammaturgo, poeta e regista italiano che ha dovuto affrontare la reclusione per una relazione consensuale con uno studente più giovane. “Lord of The Ants” è uno specchio di questo vergognoso capitolo della storia italiana e dipinge un quadro elegante ma inquietante della brutalità affrontata dagli uomini gay dell’epoca.
Il film inizia in un momento intimo tra il bello e generoso Aldo (Luigi Lo Cassio) e il bellissimo Ettore (Leonardo Maltese). Brillano di adorazione, Aldo ed Ettore si riscrivono poesie in un cinema romano all’aperto, travestiti l’uno dalla brillantezza dell’altro. Ad un altro tavolo, il gentile giornalista Ennio (Elio Germano) li osserva con sensibilità. Si riferisce a sua cugina Grazie (Sarah Seriaoko) come “Pribanti, pestiologa”. “Studia la vita delle formiche. È un esperto.” Si porta una formica al polso, soffiandola nell’aria notturna.
Allo stesso modo, il fragile ecosistema che sostiene gli amanti crolla rapidamente. La mattina dopo, addormentati l’uno nelle braccia dell’altro, la madre e il fratello di Ettore li interrompono. Si drogano e lo trascinano in un rifugio, dove si sottopone a terapia elettroconvulsiva e il suo giovane corpo ha le convulsioni in una frizzante veste bianca.
Il film risale a sei anni fa, nel nord dell’Emilia. Qui Aldo ha una scuola informale in una villa abbandonata, dove dirige opere teatrali e distribuisce libri preziosi ai suoi allievi prediletti. Ettore gli piace subito e il sentimento è reciproco, nonostante i severi avvertimenti del fratello di stare lontano dall’eccentrico scrittore più anziano. Aldo è “una persona sporca, che vuole solo rendere immondi gli altri”, ha detto.
pianta di zolfo
Aldo portò Ettore a Roma, dove lo presentò a un gruppo di artisti boemi. È uno spettacolo divertente, specialmente quando una lesbica dà ad Aldo un pezzo della sua mente per una recensione negativa del suo libro, ma è un diversivo inutile. Ettore si sente fuori posto e Aldo è geloso. Fuori, combattono la loro prima battaglia. “Non sono come loro, ma mi piacciono anche”, dice Aldo, mostrando i vecchi segni del disprezzo di sé dei gay.
Avanti veloce al 1964 e Aldo è stato arrestato con l’accusa patetica di lei Bellagio Che il diritto penale italiano definisce come “l’assoggettamento di una persona al suo potere, al fine di ridurlo ad uno stato di sottomissione”. (Pribanti era l’unica persona condannata per il crimine.) Gli amici di Aldo non sono più ricomparsi, e uno continuava a chiedersi se fossero solo un sogno febbrile.
Incaricato di seguire il processo è il giornalista di Enyo, il cui rapporto personale con il soggetto stesso viene lentamente svelato. È profondamente preoccupato per la difficile situazione di Aldo e i suoi scritti per il quotidiano comunista sono l’unica copertura adeguata. Aldo è simpatico e intrigante, ma arrivare al centro del film butta giù tutto, poiché la storia si divide tra storia d’amore e prova.
Ettore fluttua dentro e fuori, scomparendo per lunghi periodi. Dopo l’orribile scena della tortura, non abbiamo nemmeno visto la sua testimonianza. Ora magro e con le sue ciocche fluenti corte, racconta la sua storia d’amore con Aldo come una relazione emotiva, umana e reciproca. È una scena toccante, mentre gli uomini si scambiano sguardi in lacrime attraverso la fredda aula del tribunale. Da sempre intellettuale, Aldo vive ancora. Non mostra alcuna emozione se non in presenza di Ettore.
E chi può dimenticare le formiche? Scritto da Amelio con Edoardo Petti e Federico Fava, il testo spreme disperatamente significati e metafore dai minuscoli insetti imprigionati nei loro terrari – proprio come Aldo. Il libro tenta anche un dialogo romantico della regina che porta lo sperma di diversi maschi fino a quando non si seppellisce nel terreno per deporre le uova.
I tre protagonisti mettono in scena nobili esibizioni e imponenti costumi d’epoca e ensemble aggiungono nostalgia a misure spietate. L’Italia del dopo Berlusconi ha ancora chilometri da percorrere prima di affrontare il suo passato anti-gay e “The Ant Lord” potrebbe rappresentare un importante resoconto storico. Ci sono elementi belli qui, ma è difficile accoglierli tutti.
Grado B
“Il signore delle formiche” è stato presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2022.
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