La lobby dei servizi italiana vede 370.000 posti di lavoro a rischio a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia Di Reuters
ROMA (Reuters) – La lobby italiana Confcommercio ha dichiarato mercoledì che circa 120.000 aziende del settore dei servizi italiano potrebbero cessare l’attività nei prossimi 10 mesi a causa dell’aumento dei costi energetici, con 370.000 posti di lavoro persi.
Il gruppo ha affermato che quest’anno le società di servizi italiane spenderanno un totale di 33 miliardi di euro (33,21 miliardi di dollari) in bollette energetiche, il triplo rispetto al 2021.
In una conferenza stampa congiunta a Roma, Confcommercio e diversi enti del commercio al dettaglio hanno chiesto al governo di Mario Draghi di estendere l’agevolazione fiscale per aiutare le aziende ad affrontare la crisi energetica, stabilendo che le bollette potrebbero essere pagate in rate minori.
Hanno anche chiesto riduzioni delle tasse di produzione e dell’imposta sul valore aggiunto sul carburante.
Il governo ha già stanziato oltre 50 miliardi di euro quest’anno per cercare di mitigare l’impatto dell’aumento dei costi energetici su imprese e famiglie.
I dati preliminari di mercoledì hanno mostrato che l’inflazione italiana è balzata al 9,0% ad agosto dall’8,4% del mese precedente, trainata dai prezzi dell’elettricità e del gas.
Confcommercio ha suggerito che i negozi e altri fornitori di servizi spengano le luci per 15 minuti ogni giorno a mezzogiorno, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui propri problemi.
I gruppi di vendita al dettaglio e di servizi hanno anche sviluppato un piano di risparmio energetico in 10 punti per tutti i loro membri, incentrato su approcci più efficienti all’illuminazione, alla refrigerazione, al condizionamento dell’aria, al riscaldamento, alla cucina e alla pulizia.
(1 dollaro = 0,9937 euro)
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