Un gruppo ebraico in Italia condanna il saluto fascista allo stadio della Lazio
ROMA, Italia – Mercoledì un gruppo ebraico italiano ha invitato la squadra di calcio della Lazio a denunciare il saluto fascista apparso in un videoclip girato allo stadio della squadra.
Un video diffuso sui social mostra un uomo che tiene in mano un’aquila viva – la mascotte della Lazio – e indossa i colori biancoazzurri della Lazio mentre si trova davanti ai tifosi della squadra allo stadio, alzando il braccio in un saluto fascista.
Il video mostra i sostenitori che salutano e gridano “Ducchi, Duce”, come è stato chiamato l’ex dittatore fascista italiano Benito Mussolini.
L’Unione delle Comunità Ebraiche d’Italia (Ucei) ha affermato che Lazio e Federcalcio dovrebbero “intervenire con la stessa rapidità ed efficacia”.
“Di fronte a gesti e simboli ostentati che evocano ideali fascisti, non ci possono essere ambiguità ed esitazioni”, ha scritto Noemi de Segny, presidente del sindacato, in un comunicato inviato all’Afp.
“Il mondo del calcio deve liberarsi dai fascisti e dai portatori di odio, l’odio che si sta diffondendo dagli stadi alle arene”, ha scritto.
Il club e i tifosi. Entrambi i lati dovrebbero scomparire. pic.twitter.com/steTwehjTZ
– Sue Lilo (@SoLillo1Scl) 20 ottobre 2021
La Gazzetta dello Sport ha riferito che l’incidente è avvenuto sabato dopo la vittoria per 3-1 della Lazio sull’Inter.
La Lazio, sul suo sito web, ha affermato che l’uomo nel video – il cui lavoro era essere un posatoio per l’aquila – stava lavorando per una società offshore.
“Nei confronti della società sono state intraprese azioni volte alla sospensione immediata dell’interessato e alla possibile risoluzione dei contratti in essere”, ha scritto mercoledì il club.
La Roma ha una storia di associazione con l’estrema destra, e la Lazio è stata sanzionata in passato dalla federazione.
Nel 2020, il club ha ordinato a 16 tifosi sorpresi di fare un saluto fascista in una partita casalinga in Europa League per contribuire a una multa di € 20.000 ($ 23.250) imposta dalla UEFA.
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