Decine di migliaia a Gaza si mettono in fila per i permessi di lavoro israeliani mentre le voci si diffondono
Decine di migliaia di palestinesi hanno fatto la fila mercoledì davanti alle camere di commercio in tutta la Striscia di Gaza, sperando di ottenere permessi per lavorare all’interno di Israele dopo che si sono diffuse voci secondo cui ne sarebbero stati rilasciati altri ai residenti della striscia governata da Hamas.
Più di due milioni di palestinesi a Gaza hanno vissuto sotto il blocco israeliano ed egiziano da quando Hamas ha preso il potere dalle forze palestinesi rivali nella regione costiera nel 2007. Israele afferma che la chiusura è necessaria per contenere il movimento, che ha giurato di distruggere, e per impedirgli di importare armi, materiali per fabbricare armi e tunnel offensivi.
Un funzionario della sicurezza israeliana ha affermato che le autorità hanno deciso di autorizzare 7.000 lavoratori a settembre, ma sono state in grado di rilasciare solo 4.500 permessi. Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato in linea con il regolamento, ha detto che ora stanno ricevendo domande per i restanti 2.500. I permessi erano per uomini d’affari, non per lavoratori a giornata.
Lo sceriffo al-Faqawi, uno dei lavoratori in coda per un permesso, ha detto di condividere una stanza con sua moglie e otto figli.
“Speriamo che i valichi si aprano in modo da poter lavorare e nutrire i nostri figli”, ha detto. “Quando andrò a nord (in Israele), almeno potrò dar loro da mangiare e costruire un futuro per loro”.
Israele e Hamas hanno combattuto quattro guerre dal 2008, l’ultima delle quali nel maggio di quest’anno. Hamas ha chiesto l’allentamento dell’assedio come parte di un cessate il fuoco informale mediato dall’Egitto. Israele ha revocato alcune restrizioni dalla fine della guerra degli 11 giorni a maggio, avvertendo che qualsiasi allentamento più ampio dipende dalla continua calma.
Hamas ha recentemente organizzato un seminario per discutere la gestione delle risorse naturali in quello che oggi è Israele, una volta che il gruppo terroristico “libera” la Palestina storica.
I critici hanno visto l’evento come una prova della disconnessione di Hamas dalle difficoltà quotidiane vissute dai palestinesi a Gaza, dove il tasso di occupazione è di circa il 50%.
Decine di migliaia di palestinesi della Cisgiordania lavorano anche in Israele, dove i salari sono molto più alti, in particolare nell’edilizia e nell’agricoltura.
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